Interglobo, Casa di Spedizione controllata dalla famiglia Parodi ha archiviato un 2016 più che soddisfacente e si prepara a incrementare l'attività nel 2017. A tracciare un bilancio sull'andamento del gruppo è il presidente Fabrizio Parodi che spiega: "Il 2016 ha seguito la falsa riga del 2015 e per il 2017 abbiamo diversi progetti di espansione della nostra struttura che mi auguro vadano in porto al più presto. Il 65% del nostro fatturato è generato all'estero tra Nord America, Asia e Sud America ed è proprio in questi mercati che prevediamo nei prossimi anni una buona espansione anche nella logistica che ci sta dando parecchie soddisfazioni e dove contiamo di continuare a fare i nostri investimenti".
Il fatturato consolidato del 2015 è stato di circa 248 milioni di euro con un Ebidta di euro 10,5 milioni, con un utile netto di 5,3 milioni e una posizione finanziaria netta (indebitamento) di 3 milioni. "Ogni anno, Interglobo gestisce 120mila teu spediti via mare, oltre ad alcuni milioni di chilogrammi via aerea", prosegue Parodi, sottolineando come il mercato principale per Interglobo sia il Nord America, grazie a una rete di uffici sparsi fra New York, Miami, Houston, Dallas, Atlanta, Los Angeles, Montreal e Toronto.
Negli ultimi vent'anni il gruppo ha sviluppato un network di sedi anche in Sud America (Cile e Perù) e in Asia (Cina, Vietnam, Thailandia, Malesia e Indonesia). Fra gli obiettivi di Interglobo per il futuro c'è anche quello di "lavorare per migliorare i reparti aerei che stanno comunque crescendo nel mondo grazie a un network ben consolidato e a buone piattaforme logistiche messe in piedi negli anni".
Parodi offre il suo punto di vista di spedizioniere internazionale anche sul tema del progressivo consolidamento in atto fra le compagnie di navigazione: "Negli ultimi anni, abbiamo visto un continuo aggregarsi di vettori nel mondo dello shipping container e questo per noi significa intensificare le collaborazione con armatori, cui portiamo sempre maggiori concentrazioni di volume aiutandoli nella gestione della clientela. Ritengo che l'accoppiata armatore-spedizioniere sia vincente, a patto che tutti siano in grado di stare al passo, quindi inclusa la Casa di Spedizioni che gioco forza deve crescere. Dunque l'evoluzione in atto mi pare un'opportunità".
Sui nuovi progetti cui l'azienda sta lavorando e su cui sarà impegnata nel corso dei prossimi mesi, il numero uno di Interglobo vuole mantenere un certo riserbo ma qualcosa lascia intendere: "Stiamo aprendo piattaforme logistiche a supporto di quanto già disponiamo per strutturarci sempre meglio e stare al passo con il gigantismo navale". Ciò lascia intendere che stanno investendo in aree limitrofe ai maggiori porti internazionali.
A proposito di consolidamento nello shipping e alla luce di operazioni come quella recente fra Aprile e Savino Del Bene, sorge spontanea la domanda se Interglobo sia interessata ad acquisire o fondersi con altri operatori per crescere. La risposta dell'imprenditore genovese è chiara: "Siamo sempre attenti e con un occhio vigile su aziende che potrebbero ben integrarsi con noi. Lo abbiamo fatto nel 1973 con la storica Ditta Morra e nel 1999 con la centenaria Ditta Queirolo. Non è semplice fare un'acquisizione, perché dobbiamo verificare se le persone si possano integrare bene con noi e che tutto si combini con la nostra mentalità e con i nostri intenti".
Nicola Capuzzo
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