Il commercio elettronico sta facendo tornare la logistica nelle città, ma in modo completamente diverso rispetto ai capannoni dei corrieri espressi di qualche decennio fa. Un esempio è la piattaforma terminata a metà maggio da Prologis, che è il primo edificio destinato alla logistica urbana di questa società in Italia. Sorge a Milano nell’area del Camm, un piccolo distretto del trasporto situato lungo la Tangenziale Est e a breve distanza dall’aeroporto di Linate. Una posizione ideale per le consegne dell’ultimo miglio, che inizieranno nelle prossime settimane da parte del corriere espresso Sda (Poste Italiane) che ha commissionato l’impianto a Prologis.
La piattaforma, denominata Milano DC2, sorge su una superficie di 13.300 metri quadrati dove prima c’era un altro capannone per la logistica, che è stato completamente demolito. Al suo posto è nato un edificio di due piani con un’impronta al suolo inferiore del precedente che ha una superficie di 3500 metri quadrati, con cinque baie di carico e 63 attracchi per furgoni. Sul lato orientale sono stati piantati 120 alberi e le facciate sono di colore verde. L’edificio otterrà una certificazione ambientale minimo LEED Silver e avrà dieci colonnine per la ricarica elettrica dei furgoni da 22Kw e quattro per le auto, un impianto fotovoltaico da 100Kw che alimenta sia le colonnine sia l’edificio, sistemi di illuminazione a led di ultima generazione e ampi parcheggi esterni.
In una nota, Prologis spiega che “gli immobili per la logistica urbana richiedono una progettazione diversa rispetto ai tradizionali edifici per la logistica posti fuori dai contesti metropolitani. Devono infatti garantire un’elevata flessibilità di utilizzo e una capacità di reazione da parte dell'utilizzatore finale superiore ai tradizionali immobili logistici. Un sito dedicato alla logistica urbana si contraddistingue per l’ampio spazio dedicato ai parcheggi sia dei mezzi pesanti che dei dipendenti, ai grandi piazzali di carico e scarico e per il numero elevato di bocche di carico. Questo si traduce in un rapporto molto basso tra l’area coperta che non supera il 25% della superficie totale del sito e le aree circostanti destinate a verde, parcheggi e piazzali”.
Sandro innocenti, responsabile di Prologis per l’Italia afferma che “si tratta di un progetto di rigenerazione urbana che ci ha permesso di ridare vita ad un’area completamente abbandonata a pochi chilometri dal centro di Milano. L’integrazione nell’ambiente circostante e la sua piena sostenibilità rendono questo immobile un modello per il futuro sviluppo di altri edifici destinati alle consegne di ultimo miglio”.