Oltre due miliardi di euro: questa è la cifra a cui ammonterebbero i danni causati dal cartello del cartone ondulato alle aziende italiane, colpite dall'incremento speculativo dei prezzi del materiale. La società Unilegion ha dichiarato a metà ottobre 2024 di avere raccolto l'adesione di oltre 220 aziende italiane, di tutte le dimensioni, pronte a chiedere un risarcimento dei danni. Per aderire alla richiesta di risarcimento c'è ancora qualche settimana di tempo.
L'azione collettiva si basa sul pronunciamento dell'Autorità Garante per il Controllo del Mercato che nel 2019 ha sanzionato con 287 milioni di euro 34 produttori di cartone ondulato per pratiche anti-concorrenziali attuate dal 2004 al 2017. Questa decisione è stata confermata dalle sentenze del Tar Lazio e del Consiglio di Stato. Si stima che sul prezzo pagato dalle imprese vi sia stato un aggravio ingiustificato tra il 10% e il 20%, a cui si aggiungono gli interessi maturati fino alla liquidazione del danno, che possono raggiungere il 50% o più del rincaro.
Secondo Unilegion, anche le aziende di piccole dimensioni, con acquisti di poche decine di migliaia di euro all'anno, potrebbero trovarsi con danni superiori ai 100mila euro, data la durata del comportamento illecito di quattordici anni, aggiungendo che mentre molte grandi aziende si sono già mosse autonomamente o collettivamente, molte Pmi non hanno ancora intrapreso azioni contro i produttori.
Unilegion si dichiara pronta a sostenere le imprese italiane, soprattutto le Pmi, che spesso sono rimaste inattive, precisando che l'accorpamento delle richieste di risarcimento in un'unica grande causa rappresenta una via efficace per ottenere giustizia: "Non tutti sanno che l'adesione alla class action porta importanti benefici: uno sforzo minimo, nessun rischio e zero costi anticipati, un servizio clienti eccellente e l'accesso a un team di avvocati esperti", afferma Luisa Capitanio, Country Manager per l’Italia di Unilegion.
In Italia, Unilegion ha scelto di affidarsi allo studio legale Trevisan & Cuonzo, al consulente indipendente avvocato Nicolò Manzini e agli economisti di fama internazionale Charles Rivers Associates per garantire la miglior rappresentanza possibile. Le aziende interessate possono aderire formalizzando la propria volontà e fornendo le fatture relative agli acquisti di cartone effettuati tra il 2004 e il 2017. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina web di Unilegion dedicata a questa causa collettiva.
"Nonostante le ampie prospettive di rimborso grazie al recente e significativo miglioramento della situazione legale in Italia, meno di un terzo delle aziende acquirenti di scatole di cartone ha intrapreso azioni legali fino ad oggi", spiega Capitanio. "Le Pmi, in particolare, sembrano meno propense a far valere il loro diritto al risarcimento. Riteniamo che ciò sia dovuto alla scarsa conoscenza di strumenti come le 'class action', che permettono alle aziende di unire le forze senza alcun rischio finanziario". L'unica condizione per Unilegion è la remunerazione sul recupero ottenuto, nel caso di esito positivo dell'azione.
Unilegion, con sede centrale a Monaco di Baviera, è una società attiva nell'organizzazione e gestione di azioni legali collettive. Collabora con studi legali ed economisti della concorrenza per garantire e opera in tutta l'Unione Europea, con particolare attenzione a Germania, Francia e Italia. Attualmente è impegnata in altre cause significative, tra cui il Cartello dei camion, con circa 800 aziende aderenti da cinque stati UE, e il Cartello dei pesticidi, che coinvolge oltre 3.000 agricoltori colpiti dal cartello dei grossisti tedeschi, per un totale di 150 milioni di euro di danni stimati.