Il 16 aprile 2021 la Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito due arresti e sette sequestri nell’ambito di un’indagine internazionale sull’infiltrazione mafiosa nel trasporto e nel commercio di carburanti, disposti dalla Procura e dalla Direzione Distrettuale Antimafia. I sequestri sono avvenuti in sette provincie (Catania, Roma, Milano, Novara, Udine, Varese e Verona) e in Bulgaria e riguardano quote societarie e impianti che gli inquirenti riconducono a imprenditori legati al clan mafioso Scalisi, che a sua volta fa parte della famiglia Laudani. I provvedimenti derivano da una perquisizione svolta il 10 febbraio 2021 dalla Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di un milione e 900mila euro in contanti.
La perquisizione ha portato anche al sequestro di documenti bancari ed extra-contabili, che ha portato gli inquirenti a due imprenditori catanesi, arrestati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Da queste persone, i magistrati sono risaliti a società con sede a Catania, nell’Italia settentrionale e all’estero che operano nel trasporto, nella logistica e nel commercio di prodotti petroliferi. Sono poi iniziate indagini patrimoniali svolte dalla Guardia di Finanza, che hanno ricostruito i flussi di denaro riconducibili al clan Scalisi.
Gli indagati hanno costituito alcune società intestate a prestanome, che sono state soggette a sequestro preventivo. In un comunicato, la Procura di Catania precisa che le società sequestrate sono la Nuova Group Srls e la Express Srls con sede a Catania, l’Immobiliare International Srls con sede a Verona, la Petrol Group Srl con sede a Cologno Monzese (Milano), l’AB Logistica Srls e la Primi Logisti con sede a Catania, la Sive International Ldt con sede a Sofia (Bulgaria). Il valore complessivo delle società è di 12 milioni di euro.