Questo è il primo passo concreto dell'intesa firmata a metà settembre dalle tre Regioni, cui sono seguiti alcuni incontri tecnici. Durante la prima riunione della cabina di regia del Nord-Ovest, i tre presidenti Giovanni Toti (Liguria), Roberto Maroni (Lombardia) e Sergio Chiamparino (Piemonte) hanno sottoscritto le azioni principali del protocollo per lo sviluppo delle infrastrutture. La prima è chiedere al Governo la nomina entro breve tempo del nuovo presidente dell'Autorità Portuale di Genova che, sottolineano i presidente, dovrà essere attuata attraverso un'intesa tra Governo e Regioni.
La seconda richiesta è la nomina del Commissario per il Terzo Valico, necessaria per aprire i cantieri del terzo lotto e trovare le risorse per il quarto lotto. Sempre nell'ambito del Terzo Valico, le Regioni vogliono aprire un confronto con il Governo e Rete Ferroviaria Italiana per anticipare la realizzazione delle tratte di accesso da nord e da sud e per "favorire maggiore flessibilità e competitività alle imprese che trasportano merci e una considerevole riduzione dei tempi di percorrenza passeggeri lungo le tratte tra Genova-Milano e Roma", come scrive una nota della Regione Liguria.
La cabina di regia ha deciso anche di convocare a Novara gli Stati generali della logistica del Nord Ovest. L'incontro servirà per raccogliere le richieste provenienti dall'intera filiera e dovrà stilare un documento strategico per lo sviluppo della logistica che serva a stabilire gli interventi da attuare nel breve e medio periodo.
La scelta di Novara non è piaciuta però alla vicina Alessandria, che si sente esclusa dalla programmazione nei trasporti. La stampa locale cita una dichiarazione della presidente della Provincia di Alessandria (e sindaco della città) Rita Rossa: "La Regione dica chiaramente come la pensa sui nostri progetti in materia di logistica, retroporto e scali ferroviari, noi non vogliamo togliere nulla a nessuno, ma neppure lasciati come una terra di nessuno". Solo pochi giorni fa un altro provvedimento ha suscitato l'ira degli alessandrini: l'accordo tra il porto di Savona e l'Interporto di Orbassano, alle porte di Torino, per rendere la struttura torinese struttura retroportuale. Questa funzione di retroporto, di Genova ma anche di Savona, è sempre stata rivendicata da Alessandria, che dispone di una vasta struttura logistica e intermodale.
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