Nove mesi dopo avere annunciato (ma non per la prima volta) l’intenzione di vendere la controllata DB Schenker, che è il quarto spedizioniere del mondo, fino alla totalità del suo capitale sociale, Deutsche Bahn ha precisato che metterà sul mercato l’intera società, senza dividerla per attività e venderle separatamente. Ciò significa, in concreto, ridurre il numero dei candidati, a causa dell’enorme investimento richiesto. Basti pensare che nel 2022 DB Schenker ha fatturato 27,6 miliardi di euro (con un aumento del 20,3% sull’anno precedente), con un utile al lordo d’interessi e imposte di 1,8 miliardi di euro (+50% sul 2021). La vendita in un solo blocco è stata confermata anche dal ministro federale dei Trasporti Walter Wissing.
Deutsche Bahn non ha però rivelato il cronoprogramma della vendita, anche se probabilmente presto comincerà a ricevere le prime offerte. Alcuni nomi circolano già da tempo, tra cui quelli di Dhl Global Forwarding (controllata da Deutsche Post, altra società statale) e dello spedizioniere danese Dvs. Più recentemente, il giornale The Loadstar ha riferito che potrebbe essere interessata anche Ups.
Ma perché Deutsche Bahn ha deciso di proseguire concretamente alla vendita del suo gioiello logistico? La risposta è nell'elevato indebitamento della compagnia ferroviaria tedesca e nell’ambizioso piano d’investimenti, fino a 45 miliardi, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato per ammodernare e potenziare la rete ferroviaria. Quindi, se vuole reperire risorse per l’infrastruttura, la società deve presentarsi al mercato (o all’opinione pubblica, nel caso le chieda allo Stato), con i conti in ordine e l’unico modo per rimetterli in sesto è proprio la vendita, parziale o totale, della sua attività più redditizia.