Doppio colpo in pochi giorni di Poste Italiane nella logistica, in quella sanitaria e in quella per il commercio elettronico. Nel primo caso, la società postale ha annunciato il 18 marzo 2022 l’acquisizione della quota di maggioranza di Plurima Spa dalla famiglia Marconi e dal fondo Siparex, per un corrispettivo di 130 milioni di euro. La transazione avviene tramite la controllata Poste Welfare Servizi (Pws) e finanziata con le “ingenti” risorse di casse. Al termine della transazione, Pws deterrà il 70% della capitale sociale di Plurima e il restante 30% resterà nella mani della famiglia Marconi, con Luca Manconi confermato presidente esecutivo.
Plurima opera nella logistica ospedaliera e nei servizi di custodia e gestione documentale per le strutture ospedaliere pubbliche e private attraverso 41 piattaforme e trecento veicoli. Nel 2021 ha prodotto un fatturato di 57 milioni di euro, con un Ebidta di 10 milioni. “La nostra strategia 24SI prevede un focus sul business della contract logistics con l’obiettivo di completare la transizione verso un modello di logistica ad ampio raggio”, spiega Matteo del Fante, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane.
Egli prosegue precisando che “Plurima accelererà questo percorso, garantendo l’accesso a nuove opportunità di business legate ad una maggiore tendenza all'outsourcing della logistica e della micrologistica ospedaliera. Noi faremo leva sull’esperienza che abbiamo maturato con la piattaforma di consegna e prenotazione dei vaccini Covid-19, nonché sulle relazioni consolidate con le pubbliche amministrazioni”.
Poste Italiane ha annunciato l’avvio della collaborazione con Ikea per il ritiro nei 12mila uffici postali o per il recapito a domicilio degli acquisti online sul sito della multinazionale svedese. “Avevamo deciso ancor prima della pandemia di appoggiarci a un partner esterno per la consegna ai clienti, soprattutto degli oggetti piccoli”, spiega Monica Corsini, Coutry Customer Fullfilment Manager di Ikea Italia. “L’avvento della Covid ha confermato questa esigenza a causa della crescita esponenziale del commercio elettronico. Per gli oggetti piccoli siamo passati sull'online da una quota del 6% al 15%, con un indice di crescita delle vendite del 300%. La capillarità è stato l’elemento principale per la scelta di Poste Italiane”.