Dopo l’annuncio di Amazon di chiudere il 22 aprile 2023 la piattaforma logistica di Martorelles, a nord di Barcellona, i lavoratori si sono mobilitati e hanno già attuato due giorni di sciopero il 1° e il 17 febbraio 2023. Ora c’è una svolta nella trattativa, perché le parti hanno raggiunto il 21 febbraio 2023 un preaccordo con la multinazionale dell’e-commerce, che nei prossimi giorni dovrà essere ratificato dalle assemblee dei lavoratori. L’impianto di Martorelles è stato aperto nell’ottobre del 2017 su una superficie di 30mila metri quadrati e occupa 800 lavoratori.
Amazon non ha chiarito perché vuole chiudere questa piattaforma, affermando che lo richiede una generica “strategia commerciale”. Probabilmente si tratta di una riduzione dei costi, anche perché in altre piattaforme Amazon della Spagna, come quella di Saragozza, hanno condizioni di lavoro più favorevoli all’azienda in termini di retribuzioni e di disponibilità (non esiste un contratto collettivo nazionale).
Amazon in realtà non ha formalmente chiesto il licenziamento collettivo, ma offre un ricollocamento, che nella maggior parte dei casi dovrebbe avvenire in città piuttosto lontane da Barcellona, come Girona o la stessa Saragozza. Solo 190 lavoratori potrebbero trasferirsi in altri impianti dell’area di Barcellona. Chi non accetta il trasferimento sarà licenziato con un indennizzo pari alla retribuzione di 23 giorni per ogni anno di lavoro in Amazon. Condizioni che hanno scatenato la protesta, avvenuta fuori dal principale sindacato Ugt, che invece ha accettato la chiusura di Martorelles.
Comunque, il preaccordo non impedirà la chiusura dell’impianto, ma ha ottenuto alcuni miglioramenti: aumenta a trecento il numero dei lavoratori che saranno trasferiti a Prat de Llobregat, sempre nell’area di Barcellona, mentre chi accetterà il trasferimento a Girona e Saragozza avrà una retribuzione maggiore. Entro la fine della settimana si saprà se il lavoratori accetteranno questa intesa.