Lo sciopero di dieci giorni per tutti i lavoratori statunitensi di Ups potrebbe costare sette miliardi di dollari. Lo mostra una stima dell’Anderson Economic Group, precisando che sarebbe lo sciopero più costoso della storia degli Stati Uniti. Tale costo non riguarda solo la multinazionale, ma soprattutto chi utilizza i suoi servizi: consumatori e imprese perderebbero infatti 4,6 miliardi di dollari.
Basti pensare alle ripercussioni sul commercio elettronico, che subirebbe forti ritardi nelle consegne. Ups perderebbe “solo” 816 milioni di dollari, meno dell’1,1 miliardi persi come retribuzione dagli scioperanti. Il resto sarebbe perso dai fornitori di Ups e dal mancato gettito fiscale.
Lo sciopero, che dovrebbe iniziare il 1° agosto 2023, rientra nella vertenza per il rinnovo del contratto aziendale, che scadrà il 31 luglio. Le trattative si sono interrotte nella riunione del 28 giugno. Nelle precedenti riunioni le parti raggiunsero un accordo su 55 punti, ma nell’ultima le trattative si sono incagliate sulla questione dell’aumento delle retribuzioni dei lavoratori part-time (che sono circa la metà del totale).
Lo sciopero dovrebbe coinvolgere circa 340mila lavoratori di Ups iscritti ai Teamsters. Altri 100mila non sono sindacalizzati e Ups ha detto che ha iniziato a formarli per sostenere l’attività durante lo sciopero. L’ultimo sciopero subito da Ups negli Stati Uniti risale al 1997, proclamato sempre da Teamsters.
Durò sedici giorni e coinvolse i 180mila iscritti al sindacato di allora, numero nel frattempo raddoppiato, con un costo di 850 milioni di dollari. Ma è cambiato completamente anche lo scenario, perché allora il commercio elettronico era irrilevante e non esisteva un’economia basata sulla tecnologia costruita proprio interno alla consegna rapida di piccoli pacchi.
Per comprendere l’importanza della consegna espressa nell’attuale economia, basta considerare che finora lo sciopero più costoso negli Stati Uniti – sempre secondo le rilevazioni di Anderson Economic Group – è stato quello del 2019 alla General Motors: costò 4,2 miliardi di dollari, ma durò ben sei settimane.