L’insediamento proposto nell’area di Pernate sarà di fatto l’ampliamento del Cim, il Centro interportuale di Novara al quale si raccorderà con un piazzale di sosta e servizi per operatori e autotrasportatori. Develog, la società specializzata nello sviluppo di insediamenti logistici, ha svelato il progetto di insediamento nel polo novarese. L’area interessata si sviluppa per 1,4 milioni di metri quadri, dei quali 247mila coperti e occupati da quattro unità immobiliari indirizzate alla logistica. Attualmente la superficie ha una destinazione agricola, ma nel piano di governo del territorio del Comune di Novara (Pernate è una sua frazione) è già prevista la sua trasformazione con funzioni insediative commerciali. Il progetto di Develog, che ha già opzionato l’acquisto dei terreni, prende il nome di Novara Ecologistica, a sottolineare l’attenzione con la quale è stato studiato l’impatto ambientale e le conseguenti soluzioni adottate per mitigare il più possibile la presenza dei nuovi magazzini. Da anni, infatti, gli abitanti della frazione novarese hanno mantenuto una posizione fortemente critica sia nei confronti dell’ampiamento del Cim, sia verso nuovi insediamenti logistici a sottrazione della superficie agricola.
La parola d’ordine del progetto Develog è quella di mascherare il più possibile la presenza delle nuove strutture, sia limitando l’altezza degli immobili (13 metri standard elevabili fino a un massimo di 20) sia soprattutto creando una corona verde che di fatto cancella alla vista l’insediamento lasciando all’orizzonte solo la panoramica del monte Rosa. Questo effetto si potrà ottenere in quanto attorno agli immobili saranno messe a dimora poco meno di 3mila piante ad alto fusto e quasi 10mila arbusti oltre a creare specchi d’acqua fruibili da tutti e raggiungibili attraverso percorsi ciclopedonali. Anche gli immobili hanno una caratteristica particolare, quella di avere una struttura molto leggera che non richiede fondazioni profonde, di facile assemblaggio e in caso di necessità la possibilità di essere smontati e riutilizzati.
Anche la viabilità è stata studiata con attenzione per non sovraccaricare di traffico le strade esistenti. In particolare, è previsto un raccordo diretto lungo circa un chilometro con il casello di Novara Est dell’autostrada A4 che diventerà la porta di ingresso specializzata per l’area logistica e per lo stesso Cim. L’interporto novarese, per il quale è già in atto un piano di ampliamento e potenziamento, potrà sfruttare e trarre beneficio dal nuovo polo logistico con il quale si svilupperà un naturale effetto simbiosi.
Novara vedrà così accrescere la sua vocazione di corridoio merci al centro delle grandi direttrici ferroviarie sia internazionali con il Sempione sia nazionali con la trasversale transpadana. Ora si attende che decolli effettivamente il progetto di potenziamento del nodo ferroviario già annunciato da Rfi, del valore di 80 milioni di euro, per creare un collegamento diretto verso il corridoio svizzero, e la ricollocazione del terminal dell’autostrada viaggiante (RoLa) in attesa di definire una soluzione appropriata verso la portualità ligure. Su tutto questo resta però ancora un’ombra da dissipare, il contenzioso legale che vede contrapposto il Comune di Novara e la società Hupac in seguito all’acquisizione delle quote del Cim da parte di quest’ultima: la querelle verte su chi deve pagare i 10mila euro degli oneri contrattuali.
Piermario Curti Sacchi