L'autunno caldo dei trasporti europei causato dall’aumento dell’inflazione prosegue in Francia e in Gran Bretagna su fronti diversi. In Francia il sindacato Cgt sta continuando lo sciopero dei dipendenti della società petrolifera TotalEnergies, che sta causando forti disagi al rifornimento degli autoveicoli - e quindi all’autotrasporto e alla catena logistica – per la chiusura totale o parziale di centinaia di distributori. Al 17 ottobre 2022 cinque raffinerie restano chiuse per il ventunesimo giorno consecutivo, nonostante due sigle sindacali (Cfe-Csg e Cfdt) si siano sfilate dalla protesta e il Governo abbia precettato gli scioperanti.
Ma il giorno peggiore potrebbe essere il 18 ottobre, giorno in cui Cgt e FO hanno proclamato una mobilitazione interprofessionale, che interesserà direttamente tutti i modi del trasporto, compreso quello stradale, e le attività di logistica. Non è ancora lo sciopero generale, ma ne siamo sull’orlo. Una situazione che alcuni giornali definiscono “esplosiva”, anche perché potrebbe estendersi ad altri sigle e durare per settimane.
Anche sull’altra sponda della Manica la situazione sociale nei trasporti resta calda. La mobilitazione si sta concentrando sui porti di Felixstowe e Liverpool, dove i lavoratori stanno attuando lunghi scioperi, che a volte si alternano e altre si sovrappongono. Ora è la volta di Liverpool, che ha già subito due settimane di sciopero e che potrà affrontarne altre due dal 24 ottobre al 7 novembre. Lo ha proclamato, come gli altri, il sindacato Unite, che chiede aumenti salariali superiori a quelli offerti dalla società terminalista Peel Holdings.