A oltre 24 ore dall'annuncio dell'ingresso di Fercam in Artoni, che sicuramente è una delle operazioni più importanti nel mondo dei corrieri italiani, non sono chiari i termini dell'accordo. In particolare, le due aziende non hanno chiarito come Fercam entra in Artoni. Il comunicato dell'azienda di Bolzano diffuso la sera del 10 gennaio 2017 parla infatti di "acquisizione", senza specificare se di tutta l'Artoni o di una parte. Una nota diffusa da Artoni il 12 gennaio afferma che "Artoni Trasporto di Reggio Emilia ha scelto il Gruppo Fercam come partner", facendo quindi pensare che la famiglia emiliara resterà in parte proprietaria dell'azienda.
Un po' più chiaro sembra il destino di Artoni, almeno a breve termine. Infatti, la stessa azienda dichiara nella nota che "manterrà il suo marchio" e la sede di Reggio Emilia. L'amministratrice delegata e vice-presidente esecutivo Anna Maria Artoni prosegue affermando che "contare sulle sinergie con un grande gruppo come Fercam garantirà l'avvio di nuovi progetti e servizi sempre più idonei ed aggiornati per affrontare le sfide che caratterizzano l'attuale mercato, sempre più complesso, nonché far leva per la crescita e lo sviluppo futuro".
Entrambe le società parlano di "integrazione delle rispettive attività nel settore dei trasporti e della logistica integrata". I clienti "potranno contare su una rete ancora più capillare di punti logistici di distribuzione delle merci", afferma Artoni, anche se oggi non è chiaro che cosa ne sarà dei nodi dove le strutture delle due imprese si sovrappongono. Sul futuro, ci sono per ora dichiarazioni generiche: "Le linee guida dell'accordo tra Fercam e Artoni prevedono una gestione improntata sulla coerenza ed adeguatezza organizzativa, sul rigore e sulla focalizzazione sulle linee di business ritenute più strategiche, sulla razionalizzazione e ottimizzazione dei costi".
In attesa di conoscere come si muoveranno concretamente le due aziende – e ciò avverrà al termine della transazione, che deve ancora ottenere il via libera dell'Antitrust – emergono da fonti informate alcune indiscrezioni su come si è giunti a questo risultato. È noto che Artoni soffriva da almeno due anni e che il piano di risanamento attuato nell'ultimo biennio non avrebbe comunque garantito all'azienda di proseguire in modo autonomo. Lo ha confermato lo scorso dicembre un suo dirigente durante una riunione con i sindacati, che erano preoccupati sulla tenuta occupazionele, dichiarando che erano in corso trattative per l'ingresso di un partner.
Dalle informazioni giunte a TrasportoEuropa, i candidati a entrare in Artoni erano tre: AF Logistics dell'imprenditore lodigiano Antonio Ferrari (che nel 2014 ha acquisito Züst Ambrosetti da Geodis), una cordata di cui non si conosce il nome dei parteciparti e Fercam. Pare che l'azienda altoatesina all'inizio fosse interessata soprattutto agli asset immobiliari, ma che poi abbia cambiato strategia puntando sull'attività. Sulla scelta finale, Anna Maria Artoni spiega che "abbiamo scelto Fercam perché abbiamo individuato nel loro progetto industriale la maggiore garanzia per la continuità aziendale e per il mantenimento del notevole livello qualitativo dei nostri servizi di logistica distributiva".
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