L'intesa per il passaggio di proprietà dello stabilimento toscana all'azienda tunisina è stata firmata da Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl Metalmeccanici nella sede del Comune di Piombino e oggi è sottoposta all'approvazione dell'assemblea dei lavoratori. L'impianto siderurgico assumerà il nuovo nome di Aferpi, ossia Acciaierie e Ferriere Piombino. Lo stabilimento è completamente inattivo dall'aprile del 2014, quando venne spento l'altoforno e oggi i 2200 dipendenti sono in cassa integrazione. L'intesa ne prevede la progressiva assunzione nella nuova società entro il novembre del 2016.
Secondo il piano industriale della Cevital, a Piombino saranno riattivate le attività siderurgiche, ma anche quelle della logistica, grazie anche a un investimento di 700 milioni di euro. Inoltre, il programma prevede lo sviluppo del porto di Piombino. La produzione non prevede più l'avvio dell'altoforno, ma di due forni elettrici, più il laminatoio. La vecchia area a caldo sarà quindi smantellata e bonificata e ospiterà attività agro-industriali.
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