Il 31 dicembre 2019 è scaduto il contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e nei primi due primi mesi di quest’anno sono iniziate le trattative per il suo rinnovo, interrotte dall’emergenza per la pandemia di Covid-19. Con la ripresa delle attività a settembre, ricominciano anche gli incontri tra i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Ne parla in una nota diffusa il 21 settembre dalla Filt Cgil, dove la sigla precisa che saranno avviati Tavoli tecnici sulla parte istituzionale (dove le parti potrebbero inviare richieste comuni al Governo) e quello più legato al rinnovo del contratto.
La Filt spiega che “non è più rinviabile la necessità d’individuare congiuntamente gli elementi essenziali e programmatici fondamentali per il rilancio nello specifico del settore e del Paese nel suo complesso. Ci sono le risorse europee e la questione del superamento del gap infrastrutturale italiano deve trovare la sua centralità, perché una delle risposte, la principale per il settore della logistica e del trasporto merci, è proprio quella dello sviluppo infrastrutturale. Inoltre serve il superamento della polverizzazione del sistema produttivo imprenditoriale della filiera perché non è più pensabile un lavoro dequalificato e impoverito in un settore la cui evoluzione digitale e tecnologica sta raggiungendo alti livelli su scala globale”.
Il sindacato conclude ribadendo che questo contratto nazionale “deve essere riconosciuto per legge come riferimento unico della intera filiera. Un contratto innovativo non può non tener conto delle novità in termini di organizzazione del lavoro fatte emergere dalla pandemia. Il lavoro agile o il lavoro da remoto devono trovare una definizione e una regolazione all'interno del testo contrattuale”.