Secondo gli inquirenti, la filiale russa ha pagato a funzionari doganali russi una "contributo speciale" per sbloccare spedizioni di componenti automobilistici ferme per settimane nel porto di San Pietroburgo e destinate a uno stabilimento della zona. Questo ritardo stava causando il fermo delle linee produttive e i responsabili locali della Schenker hanno dovuto accelerare le pratiche doganali con qualche bustarella.
Il flusso del denaro ai funzionari doganali russi non è stato diretto, ma Schenker Russia ha pagato i "servizi" di un'agenzia russa con un milione di dollari l'anno. Il denaro è stato trasferito a dei conti bancari in Svizzera e a Cipro intestati a una holding finanziaria registrata nei Caraibi dalla stessa agenzia di servizi russa. Con questo sistema, Schenker Russia ha pagato due milioni e mezzo di dollari dal 2010 a metà del 2012.
Sulla vicenda si è mossa la Procura di Colonia, su segnalazione della stessa Deutsche Bahn. Ciò ha permesso di raggiungere un accordo con il Gruppo tedesco prima di avviare un'inchiesta formale. L'intesa prevede che DB Schenker paghi una sanzione di due milioni di euro. Anche i singoli dirigenti di DB Schenker coinvolti hanno pagato una multa fino a 100mila euro a testa. DB Schenker ha dichiarato di avere collaborato con gli inquirenti e che questa vicenda rafforzerà i meccanismi interni per contrastare la corruzione.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!