In 48 ore si svolgono due scioperi nella logistica legata alla distribuzione. Il primo si è svolto il 20 aprile 2023 nella piattaforma logistica Geodis di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, nell’ambito di una più ampia mobilitazione che coinvolge sette impianti della multinazionale francese. La vertenza parte dall’amministrazione giudiziaria cui è sottoposta Geodis. In una nota, il SiCobas spiega che nei siti della società “i lavoratori non hanno ricevuto i loro stipendi e le altre spettanze conquistate dagli accordi di secondo livello. Quindi il sindacato chiede “garanzie occupazionali, stabilità e puntualità dei pagamenti” per tutti i lavoratori.
Inoltre, “se Geodis intenderà ancora, a fronte della situazione, operare dei cambi di appalto all’interno dei suoi magazzini, il SiCobas non accetterà ulteriori disagi e chiederà l’assunzione diretta dalla stessa Geodis per prevenire nuove situazioni di disagio all’interno della filiera”. Per il sindacato, infatti “l’assunzione diretta è l’unica formula che può mettere al riparo, come avvenuto in altre grandi multinazionali della logistica, tutti i diritti conquistati sinora dai lavoratori”. Il sindacato teme anche che la possibile multa che Geodis potrà ricevere possa tradursi in un peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.
Riguarda invece Sda Express Courier (società del Gruppo Poste Italiane) lo sciopero indetto il 21 aprile 2023 dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di tutti i lavoratori dipendenti e quelli delle imprese che lavorano in appalto. In questo caso, il motivo è la “indisponibilità a sottoscrivere il primo accordo di filiera”. I sindacati confederali chiedono da tre anni l’assunzione diretta di facchini e autisti e di “proseguire nella definizione dell’accordo sindacale per l'inserimento nel capitolato di tutti gli appalti Sda del territorio nazionale, così da poter dare nuovi e migliori trattamenti omogenei a tutti i lavoratori dell’intera filiera e contemporaneamente una qualificazione delle aziende appaltatrici insieme a una loro riduzione numerica".
Le sigle avanzano anche richieste sulla remunerazione, in particolare sul premio di risultato di almeno 1.400 euro l'anno per tutti i lavoratori della filiera, il trattamento giornaliero della trasferta che garantisca per tutti lo stesso importo minimo e un buono mensa di almeno otto euro in tutta Italia”. La nota dei sindacati conclude affermando che “Sda, invece, continua nella politica del dividere i lavoratori e nel non volere negoziare per unificare i trattamenti divisivi che esistono sul territorio nazionale”.