Questa settimana si apre con due importanti scioperi nella logistica proclamati dai sindacati confederali nelle piattaforme laziali di Zara e quella della Ceva Logistics di San Pietro Mosezzo. Nel primo, caso, il lavoratori hanno raggiunto la settimana di fermo per protestare per l'applicazione del contratto nazionale della logistica e il riconoscimento di pagamenti pregressi. I trecento lavoratori della piattaforma sono attualmente impiegati dalla cooperativa Expo Logistics (Gruppo Faro) e l'attuale sciopero rientra in una vertenza che si trascina dal 2013. Il coordinatore regionale Filt-Cgil del Lazio, Massimo Pedretti, spiega che "da settimane abbiamo avviato un tavolo di trattativa con l'azienda che ha in appalto le attività di facchinaggio per conto Zara sul nostro territorio, finalizzato al ripristino della legalità con il riconoscimento di tutte le previsioni normative ed economiche del Ccnl Logistica e degli arretrati per le tante e gravi mancanze riscontrate rispetto al passato, ma ancora ad oggi nessuna soluzione è stata trovata, malgrado le giornate di sciopero già consumate".
Il segretario regionale Filt, Alessandro Antonelli, aggiunge che "in questi appalti convivono e collaborano circa trecento lavoratori di diverse nazionalità, italiani, egiziani, somali, eritrei, pachistani ed indiani, che nel tempo hanno dovuto subire trattamenti salariali miseri, con orari di lavoro insostenibili, chiediamo a Zara, un impegno fattivo per risarcire i gravi danni che queste donne ed uomini hanno sino ad oggi subito e garantire loro la continuità occupazionale con il trattamento corretto e rispettoso delle leggi vigenti". Il sindacato proseguirà la protesta fino almeno all'8 marzo, quando svolgerà un presidio davanti al negozio di Zara di via del Corso, a Roma.
Nella piattaforma di Ceva Logistics di San Pietro Mosezzo (Novara) scioperano i sessantasei lavoratori della cooperativa Flexa, che svolge la movimentazione per la società di distribuzione editoriale Press-Di, controllata da Mondadori. Secondo il sindacalista Giovanni Porrazzo della Fit Cisl, citato dal giornale online Sdn, la multinazionale logistica intende chiudere entro la fine di marzo l'impianto San Pietro Mosezzo 2, trasferendo le attività in provincia di Como e la cooperativa Flexa ha aperto quindi la procedura di mobilità. Il sindacato chiede alla cooperativa di far lavorare gli addetti in altre sedi e trovare soluzioni per chi non potrà essere ricollocato.
Su questo sciopero, Ceva Logistics ha diffuso un comunicato dove dichiara: "A seguito delle notizie circolate a proposito del presunto disinteresse da parte di Ceva Logistics per i lavoratori indiretti della Cooperativa Flexa, l'azienda intende precisare che la decisione di affidare l'attività ad altri operatori e lo spostamento della sede di lavoro da San Pietro Mosezzo (Novara) a una in provincia di Como è legata ad una scelta di terze parti e non riconducibile a Ceva. Nell'ambito degli incontri ufficiali già previsti, L'azienda auspica che vengano individuate soluzioni sostenibili".
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