In poche ore, il sindacato di base SiCobas ha organizzato due scioperi con presidi nella logistica bolognese. Il primo, iniziato il 12 settembre ha colpito lo hub nazionale di Palletways, dove la società di trasporto espresso di pallet impiega direttamente 250 persone, mentre il secondo è avvenuto nella piattaforma del corriere BRT. Dopo lo sciopero, Palletways ha diffuso una nota dove precisa che da quando ha rilevato lo hub bolognese ha internalizzato i servizi che prima erano appaltati, "assumendo direttamente numerosi lavoratori ai quali applica il CCNL di settore, sottoscrivendo accordi di secondo livello migliorativi delle posizioni contrattuali (premi di produzione, assicurazione integrativa, ticket mensa ecc)". Quindi l'azienda ritiene che gli scioperi del SiCobas siano "del tutto ingiustificati" e che siano attuati "sconfessando un accordo da loro stessi richiesto e sottoscritto, anche alla presenza del Coordinatore Nazionale Aldo Milani".
La nota prosegue affermando che "Palletways è stanca di subire costanti atteggiamenti vessatori e non intende più cedere o arretrare di fronte a tali inaccettabili comportamenti; di ciò ha messo a conoscenza anche le altre sigle sindacali presenti nello hub e riscontra come alcuni lavoratori non aderenti al SiCobas abbiano tentato di garantire continuità aziendale stanchi di subire tali atteggiamenti. La situazione così come rappresentata può portare in tempi brevi alla completa chiusura dell'hub italiano con conseguente perdita di oltre 250 posti di lavoro sulla piattaforma bolognese e di ulteriori 2500 sui concessionari del network dislocati sull'intero territorio nazionale".
L'azienda chiede anche "un intervento di istituzioni e del legislatore, volto a tutelare chi da sempre applica le regole con coscienza e coerenza" perché mancano "adeguati strumenti legislativi a tutela delle imprese nei confronti di lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali che utilizzano strumentalmente la protesta mette a rischio la storia e il diritto di fare impresa in Italia".
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