Prosegue la mobilitazione dei lavoratori dei fornitori di manodopora dell’Italtrans, organizzata dal sindacato di base Usb per ottenere un aumento delle retribuzioni. All’alba del 16 marzo 2023 si è svolto un altro sciopero con presidio davanti ai cancelli della sede di Calcio, in provincia di Bergamo. Il sindacato afferma che alla protesta hanno partecipato “centinaia di persone” di quattro cooperative.
In primo piano c’è la retribuzione, come spiega una nota della Usb: “A fronte di un aumento esponenziale del carovita, della perdita del potere di acquisto di salari già bassi, la risposta degli appaltatori di Italtrans è stata quella di offrire 6 centesimi al collo al superamento dei 165/170 movimentati in un’ora”. Oltre all’aumento della retribuzione, il sindacato chiede un buono pasto di otto euro e una riduzione dei carichi di lavoro.
Alcuni lavoratori hanno bloccato l'accesso alla piattaforma, causando una lunga fila di veicoli industriali fermi. Lo sciopero è proseguito il 17 marzo, quando intorno a mezzogiorno la Polizia ha sgomberato il presidio. In una nota, l’Usb afferma che “dall’interno dei magazzini dell’azienda sono arrivate le minacce di morte, accompagnate da demansionamenti e cambi turni” e quindi di avere dato “mandato ai propri legali di presentare formale denuncia alla Procura della Repubblica di Bergamo e invita le istituzioni competenti ad assumersi le proprie responsabilità, intervenendo al fine di arrestare questi episodi di violenza e salvaguardare il diritto allo sciopero”.
La vertenza dell'Italtrans è iniziata nel 2022 e finora l’Usb ha organizzato uno sciopero a dicembre e un altro a gennaio 2023. In quest’ultimo caso, i lavoratori protestavano per” chiedere il versamento dei contributi arretrati, che da un anno non risultano effettuati dalle cooperative in subappalto”.