Secondo i due sindacati promotori – SiCobas e Adl Cobas, lo sciopero dell'11 giugno ha interessato tredici impianti di distribuzione di Gls Enterprise. Lo scopo è "ottenere il riconoscimento formale delle organizzazioni sindacali e migliori condizioni economiche e contrattuali" per i facchini e gli autisti che operano nelle piattaforme gestire dalla società. A differenza dell'altra società controllata dal Gruppo Gls, Gls Gesc, che ha firmato un accordo con i sindacati di base nel 2015 – poi rinnovato nel 2018 – Gls Enterprise non riconosce le due sigle autonome. In una nota, il SiCobas afferma che durante lo sciopero dell'11 giugno "nonostante provocazioni varie, di matrice caporalesca o poliziesca, i vai presidi hanno tenuto botta, massimizzando l'impatto della nostra mobilitazione". Secondo le fonti sindacali, Gls Enterprise ha inviato una comunicazione a SiCobas e Adl Cobas dove invita i sindacati ad aprire trattative con i fornitori per definire accordi di secondo livello.
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