Gli accordi siglati tra Cobas e alcune grandi corrieri espressi (GLS, TNT e Bartolini) non fermano le manifestazioni e i blocchi dei cancelli delle piattaforma in altri contesti. In particolare, si sta riaccendendo il conflitto alla DHL, dove nel pomeriggio di lunedì 23 febbraio sono avvenuti scontri tra facchini che bloccavano gli accessi del grande impianto di Carpiano, alle porte di Milano, e i Carabinieri, chiamati dalla società logistica per consentire l'accesso dei camion alle ribalte.
La protesta è iniziata alle 15:00, quando si è svolta un'assemblea dei lavoratori (che doveva svolgersi anche nella piattaforma DHL di Bologna), che poi si è trasformata in picchetto, che ha cercato di fermare sia i camion, sia altri facchini chiamati dalla società per sostituire gli scioperanti (secondo la ricostruzione del SI Cobas). Il blocco è durato circa quattro ore, fino a quando Polizia e Carabinieri hanno creato un corridoio per l'accesso dei camion.
A questo punto, gli scioperanti hanno cercato di bloccare o rallentare l'afflusso dei veicoli pesanti nell'area circostante e in tale opera sono stati aiutati da un centinaio di lavoratori della vicina SDA. La protesta è terminata intorno a mezzanotte, quando i facchini all'interno della piattaforma hanno concluso il loro turno di lavoro e le Forze dell'ordine hanno smobilitato. Il giorno successivo il lavoro si è svolto regolarmente, ma il SI Cobas annuncia nuove azioni.
Nei giorni scorsi, i Cobas hanno attuato altre manifestazioni nella logistica in Emilia e in Campania. A Bologna il 20 febbraio è partito uno sciopero alla piattaforma SDA, dopo che il sindacato ha saputo di un cambio di appalto per la movimentazione interna. In seguito, la sospensione dal lavoro si è estesa in altri impianti del corriere. Secondo quanto riferisce SI Cobas, la SDA avrebbe rinunciato a introdurre due nuove coop, congelando l'attuale situazione fino alla fine di marzo, così da avviare un bando di gara per una sola cooperativa.
In Campania, sono avvenuti blocchi alle piattaforme TNT di Teverola e Casoria per la continuità del lavoro e contro l'annunciato taglio dell'attuale indennità di malattia. La protesta è poi rientrata dopo che i lavoratori hanno ottenuto una garanzia scritta sulle proprie richieste.
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