Nella nota, SDA Express comunica che il 21 settembre ha svolto ritiri solamente per le spedizioni fino a due chilogrammi, con l'eccezione delle località servite dalla filiale di Brescia, dove le attività di ritiro e consegna non sono state attuate. Scusandosi per i disagi, la società dichiara di avere preparato un "contingency plan al fine di ripristinare la piena operatività il prima possibile e di limitare l'impatto per i nostri clienti".
In un comunicato diffuso il 20 settembre, Poste Italiane precisa che "presso i centri di smistamento e distribuzione di Milano, Bologna, Piacenza e Roma una protesta strumentale delle sigle sindacali Cobas, organizzata dai dipendenti dei fornitori che operano per l'azienda, ha impedito la lavorazione ordinaria e l'accesso dei dipendenti nelle strutture adibite al recapito dei pacchi". L'azienda annuncia di avere denunciato alla procedure competenti "i comportamenti che, al di fuori del perimetro del diritto sindacale, impediscono il libero esercizio commerciale e lo svolgimento del servizio pubblico universale; si riserva, peraltro, di assumere ogni ulteriore iniziativa a tutela dei propri interessi e di quelli, primari, della collettività".
La Filt Cgil, che non aderisce allo sciopero, ha chiesto oggi l'intervento del ministero dell'Interno "per salvaguardare le attività, per sostenere il rilancio e per assicurare a tutti gli addetti la continuità occupazionale e i trattamenti economici e retributivi". La segretaria nazionale Giulia Guida ammonisce che lo sciopero può mettere a repentaglio tutti i lavoratori, aggiungendo che "scelte poco responsabili possono mettere a rischio l'azienda e l'occupazione. Non si può continuare ad affidarsi in appalto a realtà esterne dalle scarse capacità imprenditoriali ed inoltre prigioniere di rappresentanze sindacali che, in modo irresponsabile e per interessi personali, rischiano di compromettere il rilancio e l'organizzazione del lavoro, provocando danni irreparabili all'occupazione".
Lo sciopero nazionale dei facchini e autisti di SDA Express è stato proclamato dal Sicobas contro il repentino cambio di appalto deciso dai vertici aziendali nella piattaforma di Carpiano, alle porte di Milano, che secondo le sigle ha peggiorato le condizioni contrattuali. Sulla questione si sta muovendo anche la politica e il senatore Esposito del PD ha chiesto un'audizione in Senato dei vertici delle Poste.
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