Il sequestro è una conseguenza dell'operazione Ghost Trash conclusa nel dicembre 2017, che ha portato all'arresto di otto persone per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all'acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria (RG), intestazione fittizia di imprese e traffico illecito di rifiuti. Uno degli arrestati, ancora in carcere, è Giambattista Puccio, detto Titta U Ballerinu perché, secondo gli inquirenti, è affiliato sia alla Stidda, sia a Cosa Nostra. Puccio è accusato di avere creato un cartello mafioso d'imprese che domina gli imballaggi nel territorio di Vittoria (Ragusa), dove opera il principale mercato ortofrutticolo siciliano. Il 15 giugno, la procura ha compiuto un ulteriore passo, disponendo il sequestro di attività commerciali, immobili, autovetture e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 45 milioni di euro.
Tale provvedimento deriva da un'indagine svolta dai militi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, esame di documentazione bancaria e contabile ed evidenze di atti pubblici e scritture private. In questo modo, i Finanzieri hanno ricostruito un quadro economico e imprenditoriale delle attività e degli asset di Puccio. La Finanza ha anche usato il software Molecola, che acquisisce e analizza le informazioni provenienti da diverse banche dati del Corpo.
"Le investigazioni hanno accertato il coinvolgimento di alcune aziende riferibili al Puccio in un articolato sistema di illecito stoccaggio di rifiuti e sono giunte a ricostruire un nuovo modus operandi dei consessi mafiosi che agiscono in territori, quale quello di Vittoria, caratterizzati da importanti realtà produttive, ossia l'acquisizione esclusiva del controllo di settori economici di rilievo come quello, nel caso specifico, della produzione degli imballaggi", scrive la Procura. Ricordiamo che altre indagini hanno scoperto che esponenti mafiosi operano anche nell'autotrasporto e nella logistica.
Questo controllo avviene tramite i tipici metodi mafiosi, ossia l'intimazione e il sopruso: "Le aziende di Puccio, poi divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli grazie alla riconosciuta appartenenza dei loro titolari all'organizzazione mafiosa, hanno estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell'intera filiera commerciale". Secondo alcune dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, da decenni il mercato degli imballaggi di Vittoria è in mano a imprese mafiose che impongono agli operatori del settore l'acquisto di cassette di plastica per l'ortofrutta da aziende conniventi a loro riconducibili e quelle che non accettano tali condizioni restano escluse dal mercato.
In questo sistema, precisano gli inquirenti, Puccio non appariva in modo formale, perché le aziende operanti nella produzione d'imballaggi e nella gestione dei rifiuti erano intestate a prestanome, ma egli le gestiva in prima persona: "Infatti, il Titta, emerso quale dominus indiscusso nei rapporti con i diversi clienti e fornitori, al fine di escludere l'applicazione di misure di aggressione patrimoniale nei suoi confronti, assegnava quote sociali e incarichi amministrativi ad altre persone che, tuttavia, rispondevano solo al suo volere".
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