Un’altra importante operazione - denominata Luxury Porterage - contro le frodi fiscali è stata svolta dalla Guardia di Finanza nel settore della logistica. Questa volta le indagini sono avvenute in Veneto sotto il coordinamento della Procura di Padova, che ha disposto decine di perquisizioni nelle province di Padova, Venezia, Roma e Milano. I Finanzieri sono entrati nelle sedi di quindici cooperative e nei domicili dei loro nove amministratori e hanno eseguito il sequestro di beni per sei milioni di euro, ossia l’ammontare della presunta evasione fiscale.
L’accusa per gli indagati è di reati connessi a indebite compensazioni di debiti tributari e contributivi dovuti con crediti d’imposta inesistenti, ottenuti con la produzione e l’emissione di fatture false, e l’omesso versamento dell’Iva dovuta. Gli indagati avrebbero costituito una rete di cooperative che faceva capo a un consorzio che ha sede a Padova, che aveva la funzione di stazione appaltante. Il consorzio acquisiva le commesse, anche importanti, che poi affidava alle cooperative.
Nell’ambito di tale rapporto, le coop avrebbero usato detrazioni d’imposta tramite indebite compensazioni di crediti riferiti principalmente ad attività di ricerca e sviluppo che gli inquirenti ritengono inesistenti. Altri accertamenti hanno rilevato anche che alcune coop non hanno versato neppure l’Iva dovuta in base alle dichiarazioni e hanno beneficiato di fatture per attività inesistenti prodotte da una società di Verona per aumentare le voci di costo.
Anche il consorzio capofila avrebbe svolto attività illegali, tra cui spicca la cessione di un ramo d’azienda a una società per azioni che sarebbe collegata a uno degli indagati, con lo scopo di trasferire i suoi migliori asset. Ciò è avvenuto prima della dichiarazione dello stato insolvenza del consorzio stesso, che ha comportato il suo fallimento, dichiarato dal Tribunale di Padova nel giugno del 2021.