Il 19 agosto 2021 si è svolto un incontro tra i rappresentanti di Logistica e i sindacati per affrontare la chiusura della piattaforma logistica di Bologna, che interessano quindici dipendenti diretti e 67 di Logistic Time, la società che gestisce il magazzino. In una nota, Logista ribadisce di non avere licenziato il personale tramite un messaggio di Whatsapp e che il deposito destinato alla chiusura è uno degli otto presenti in Emilia-Romagna, di cui tre nella provincia di Bologna, escludendo “qualsiasi presunto piano per lo spostamento di attività presso altri Paesi”. Riguardo alla disdetta dell’appalto, prosegue la società, essa è avvenuta “per iscritto, avvisando per tempo e con un mese di anticipo tutti gli interlocutori interessati”.
Logista smentisce quindi che siano in corso licenziamenti. Sul futuro dei lavoratori, l’azienda spiega di avere “fin da subito incontrato personalmente i propri quindici dipendenti diretti per informarli dell’esigenza di riorganizzare l’attività e concordare con loro un percorso personalizzato di ricollocazione”. Per i collaboratori di Logistic Time “si è impegnata anche a supportare la società nella ricerca di soluzioni che riducano al minimo l’impatto sociale di questa riorganizzazione: un approccio responsabile che testimonia la volontà di gestire con serietà gli effetti occupazionali della riorganizzazione”.
La prima misura annunciata è l’integrazione salariale dei 67 lavoratori per i quali Logistic Time ha chiesto l’attivazione degli ammortizzatori sociali, per raggiungere l’intera retribuzione, comprendendo anche i permessi e le ferie non ancora maturate. Logista aggiunge di avere “attivato collaborazioni con società specializzate per ricercare soluzioni per la ricollocazione del personale, sia attraverso la collaborazione con i vertici dell’Interporto di Bologna, che attraverso collaborazioni con società specializzate che forniscano piani di formazione e riqualificazione professionale per una più veloce ricollocazione”. Per chi aderirà alla ricollocazione, la società fornirà incentivi all’esodo.
Sulla sua decisione di chiudere la piattaforma bolognese, Logista spiega che dopo avere acquisito nel 2004 l’azienda che svolgeva la distribuzione dei Monopoli di Stato – che aveva “una rete distributiva molto articolata e basata su tariffe e criteri distributivi stabilite per Legge” - ha dovuto operare “in un mercato privatizzato, dovendo anche tener conto del trend del mercato degli ultimi anni, che si è mantenuto negativo, e delle normative europee, che si fanno sempre più stringenti non solo con riferimento al prodotto ma anche in termini distributivi, richiedendo ulteriori interventi ed investimenti”.
Perciò, prosegue la nota, “nell’arco di quindici anni l’azienda ha avviato un graduale piano di investimenti e di riorganizzazione del proprio network, in accordo con le associazioni di categoria dei distributori e del personale, che ha portato fino ad oggi ad una progressiva ottimizzazione e modernizzazione della propria rete, che conta circa un deposito per provincia”.