Mentre era ancora in corso lo sciopero nazionale del 30 e 31 ottobre, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno già annunciato altre 48 ore di fermo per l'11 e il 12 dicembre a sostegno del rinnovo del contratto nazionale. In un comunicato congiunto diramato il 31 ottobre, le sigle chiedono la riapertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, focalizzando le richieste su due punti: legalità degli appalti e tutela occupazionale e "adeguato incremento economico".
La seconda giornata di sciopero ha ricalcato la prima: ci sono stati blocchi e ritardi in alcuni nodi importanti, come porti, interporti, piattaforme logistiche e centri distributitivi dei corrieri, mentre sulle strade continuavano a circolare numerosi veicoli pesanti. Tra gli eventi di oggi, la Filt Cgil sottolinea presidi a Genova davanti all'Ilva, presidi nei porti sardi di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Portovesme, a Livorno. Bloccato anche oggi l'interporto di Parma, ferma l'attività all'interporto di Rivoli (Torino), all'interporto di Padova, a Cuneo, disagi nella zona industriale Ilva di Novi Ligure e presso gli stabilimenti Gavio di Tortona, in provincia di Alessandria. Blocchi e manifestazione a Terni nei pressi della E45. Scioperi nelle filiali Sda di Settimo Torinese, nelle Filiali Sda, TNT e Dhl di Vicenza, nella filiale Dhl di Calenzano (Firenze). Molto partecipati i presidi a Milano davanti alla Prefettura, a Firenze in centro presso il Ponte alle Grazie con lo slogan No Delivery Day, manifestazioni anche a Piacenza, Modena e Reggio".
Anche nelle dichiarazioni, le parti hanno ripetuto i concetti già espressi ieri: i sindacati ritengono riuscita la protesta, mentre Anita e Unatras affermano che "l'impatto sulle imprese di autotrasporto è stato assolutamente modesto per la bassissima partecipazione dei lavoratori dipendenti e gli unici disagi si sono verificati in corrispondenza dell'accesso di pochi porti e interporti, con blocco della circolazione realizzato attraverso picchettaggi illegittimi".
Al termine della nota diffusa il 31 ottobre, Anita e Unatras confermano la disponibilità alla conclusione delle trattative "con un calendario predeterminato d'incontri che consenta la tempestiva chiusura dei negoziati, subordinando tale disponibilità alla revoca di qualsiasi ulteriore iniziativa di sciopero".
Ma il rinnovo del CCNL ha anche altri protagonisti che sono rimasti fuori dalla polemica sui due giorni di sciopero. Da parte datoriale, Confetra e Fedit (che rappresenta i grandi corrieri) si sono staccati dalle posizioni dei rappresentanti dell'autotrasporto, sottolineando ancor prima della protesta la loro disponibilità a riaprire immediatamente le trattative. Oggi è intervenuto alche il presidente di Alis, Guido Grimaldi, che ritiene "deleteria" la rottura delle trattative e che sottolinea il danno economico subito dallo sciopero soprattutto nelle aree portuali e interportuali, piuttosto che nell'autotrasporto.
Sul versante dei lavoratori bisogna contare i sindacati di base Cobas, che non hanno partecipato allo sciopero del 30 e 31 ottobre ma che hanno organizzato un loro sciopero nazionale il 27 ottobre, che ha fermato alcune importanti piattaforme logistiche soprattutto al nord. I Cobas si pongono in contrapposizione con i confederali e attueranno un proprio calendario di azioni per il rinnovo del CCNL (con propri contenuti) che procederà parallelo a quello confederale. Quindi, il 3 novembre si svolgerà un'assemblea nazionale del Si Cobas e Adl Cobas per "decidere come prendere in mano noi la situazione per non lasciare a Cgil, Cisl e Uil le sorti del rinnovo del contratto".
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