La British International Freight Association, che raccoglie le imprese di spedizione britanniche, invita gli operatori ad approntare il paracadute per una hard Brexit, ossia un'uscita dall'Unione Europea senza accordi. In una nota, l'associazione spiega che sperare in altre soluzioni è "sconsigliabile", almeno fino a quando il Governo britannico non fornirà chiare linee guida. La Bifa ritiene che la hard Brexit sia "dirompente e dannosa per la Gran Bretagna, ma gli spedizionieri – molti dei quali sono accreditati come operatori economici autorizzati Aeo - svolgeranno un ruolo chiave nel sistemare il caos lasciato dai politici, assicurando che importatori ed esportatori potranno continuare a operare senza interruzione con l'Unione Europea anche dopo il 29 marzo". Molti spedizionieri, aggiunge la Bifa stanno già avviato azioni per rivedere le procedure in caso di hard Brexit, aggiungendo che l'associazione "rinnoverà gli appelli agli organismi responsabili a Londra e a Bruxelles per fare il possibile per evitare questo scenario, che è quello peggiore perché probabilmente aumenterà le barriere commerciali e imporrà restrizioni significative allo scambio delle merci tra Gran Bretagna e Unione Europea".
Anche la Freight Transport Association commenta con preoccupazione la bocciatura dell'accordo, perché un'uscita senza intesa potrebbe portare molti danni al commercio britannico, aggiungendo che il tempo per preparasi è breve: "Non avere accordi potrà aumentare i ritardi ai confini e aumentare i costi della logistica, le cui imprese operano già oggi con margini ristretti, ridurre l'accesso all'Unione Europea e diminuire la disponibilità di manodopera specializzata nel settore del trasporto", afferma James Hookham, Deputy Ceo della Fta. L'associazione ricorda che le imprese britanniche operanti nella logistica o comunque direttamente coinvolte (come quelle di produzione e commercio) sono il 22% delle aziende e impiegano un terzo della manodopera. "La Fta esorta nuovamente il Governo a raggiungere un accordo con l'Unione Europea che possa annullare o ridurre gli ostacoli alla circolazione di beni o servizi", conclude Hookham.
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