Se le proteste indette dai sindacati nella logistica saranno confermato e avranno una buona partecipazione, almeno nei principali nodi della movimentazione delle merci, l'intero sistema economico italiano potrebbe subire gravi disagi. La tempesta perfetta inizierà venerdì 27 ottobre con lo sciopero contemporaneo del sindacato di base Si Cobas per l'intero comparto della logistica e quello dei sindacati confederali per i soli dipendenti delle imprese di trasporto che devono garantire i servizi essenziali (questo è il primo capitolo dello sciopero successivo). In entrambi i casi, il fermo dei lavoratori avverrà sull'arco delle 24 ore.
I due giorni successivi non prevedono agitazioni, ma sono il sabato e la domenica e in quest'ultima giornata è in vigore il consueto divieto di circolazione festivo per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate dalle 9:00 alle 22:00. Ma solo due ore dopo, alle 00:00 di lunedì 30 ottobre inizierà lo sciopero nazionale dell'intera categoria della logistica, trasporto merci e spedizioni proclamato dalle sigle confederali per il rinnovo del contratto nazionale (con l'esclusione delle categorie che hanno scioperato il 27 ottobre). Tale sciopero proseguirà fino alle 24:00 di martedì 31 ottobre.
Il 1° novembre è festa nazionale, con la consueta riduzione delle attività anche nella logistica e con il divieto di circolazione dei veicoli pesanti dalle 9:00 alle 22:00. Arriviamo così a giovedì 2 novembre, quando a fermarsi non saranno i lavoratori, ma le imprese di autotrasporto: quattro sigle del del settore hanno infatti proclamato il fermo al porto di Genova per il 2 e il 3 novembre contro i lunghi tempi di attesa ai terminal. Poiché lo scalo ligure è il gateway container più importante d'Italia, servendo un'ampia parte del centro-nord Italia, nonché uno dei principali per le autostrade del mare, è facile prevedere i disagi che il fermo potrà portare.
Ma non è tutto: a novembre inizierà la mobilitazione europea annunciata dalla confederazione dei sindacati dei trasporti ETF contro il Pacchetto Mobilità della Commissione Europea e contro l'accordo del Lussemburgo sulla riforma del distacco internazionale. Per ora non si conoscono le specifiche forme di protesta, ma è prevedibile che si acutizzeranno se la voce dei sindacati sarà ignorata da Bruxelles, vista anche l'esasperazione degli autisti.
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