I sindacati dei rider NIdiL Cgil, Filcams Cgil e Filt Cgil hanno ottenuto una sentenza contro un algoritmo che valuta le prestazioni dei ciclo-fattorini e sulla base di queste assegna loro i lavori. Serve per far funzionare l’applicazione per smartphone Frank ed è usata dalla società di consegne a domicilio Deliveroo. Le tre branche della Cgil hanno presentato un ricorso al Tribunale di Bologna, sostenendo che l’algoritmo compie una “discriminazione collettiva” perché nella sua valutazione penalizza i rider che hanno malattie o esigenze di cura o chi esercita il diritto di sciopero. Il sindacato spiega che questo algoritmo quando elabora i ranking reputazionali dei ciclo-fattorini. “emargina, fino a estrometterli dal ciclo produttivo” quelli con non sono disponibili a connettersi all’app nelle aree di lavoro assegnate, in pratica, “il rider che non si adegua alla logica dell’algoritmo viene gradualmente escluso dalle possibilità di impiego, arrivando in alcuni casi a essere deloggato dal sistema”.
Durante il dibattimento, il sindacato ha chiesto al giudice il diritto del ciclo-fattorino al diritto di sciopero e di malattia senza subire penalizzazioni in future occasioni di lavoro. Deliveroo ha risposto che “l’algoritmo non discrimina tra i rider in base alle prestazioni e alle caratteristiche personali”, aggiungendo che “i rider che collaborano con Deliveroo sono lavoratori autonomi e sono liberi di accettare o rifiutare una proposta di consegna, senza alcuna discriminazione. I rider non sono penalizzati se rifiutano le proposte di consegna. Gli algoritmi di Deliveroo sono creati dalle persone e l’algoritmo implementa delle regole che sono sviluppate dalle persone”.
Il 2 gennaio 2021 il Tribunale di Bologna ha accolto le ragioni del sindacato, affermando che l’algoritmo è discriminatorio. Secondo fonti sindacali, il giudice ritiene che il criterio di valutazione dell’algoritmo non considera i motivi della mancata connessione del ciclo-fattorino alla piattaforma e ciò avviene per una scelta deliberata.