La stima riguarda quasi tutti i modi di trasporto, ossia quello tutto strada, quello intermodale e quello in pipeline. Secondo Bob Costello, capo economista dell'ATA, la spinta all'aumento del trasporto deriva da tre fattori: crescita della popolazione, espansione del settore energetico e incremento del commercio estero. L'aumento del traffico porterà il fatturato complessivo del settore del 2016 a 1.520 miliardi di dollari.
Nel prossimo decennio, l'autotrasporto resterà il modo prevalente, anche se la sua quota percentuale scenderà leggermente dal 68,8% del 2014 al 64,6% del 2026. Ma calerà anche la quota della rotaia, dal 14,2% al 12,35%, al netto del trasporto ferroviario intermodale che invece aumenterà del 5,3% annuo. In compenso si registrerà un significativo aumento del trasporto in condotta, dall'attuale 10,6% al 18,1%. L'aumento dell'autotrasporto porterà anche a un incremento della flotta dei veicoli industriali pesanti (Classe 8), che passerà da 3,56 milioni di unità a 3,98 milioni.
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