I tre sindacati confederali del commercio, più l'autonomo Ugl Terziario e il sindacato di base Si Cobas stanno attuando il 24 novembre 2017 uno sciopero nella piattaforma logistica Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza), che è il principale hub della multinazionale in Italia. Il fermo riguarda sia i 1600 addetti stabili, sia i quasi duemila precari forniti in somministrazione per affrontare i periodi di punta, come l'odierno Black Friday. I sindacati chiedono migliori condizioni economiche - respinte dall'azienda, che sostiene che i lavoratori piacentini sono i meglio retribuiti del settore logistico - e una migliore organizzazione del lavoro.
Già dalla prima mattina del 24 settembre si è formato un presidio davanti ai cancelli della piattaforma piacentina ed è già iniziata la guerra dei numeri. Secondo la Fisascat Cisl di Piacenza, la metà dei lavoratori si sta astenendo dal lavoro, mentre Amazon afferma che aderisce solo il dieci percento. I dati possono variare anche sulla base dell'adesione dei lavoratori interinali, il cui numero può essere aumentato dall'azienda proprio per colmare il vuoto degli scioperanti tra quelli stabili. Il termometro della situazione si attiverà con il turno notturno, che è quello di maggiore attività. Una variabile importante è l'atteggiamento dei Cobas, che spesso negli scioperi attuano i blocchi dei cancelli.
Anche in Germania Amazon sta affrontando nel Black Friday uno sciopero, ben più consistente di quello italiano perché coinvolge le sei più importanti piattaforme tedesche. Già da tempo, il sindacato tedesco Ver.di ha aperto una vertenza con il colosso dell'e-commerce, che ha prodotto diversi scioperi. Gli impianti interessati dallo sciopero di oggi sono quelli di Bad Hersfeld, Lipsia, Rheinberg, Werne, Graben e Coblenza. Il sindacato chiede un contratto che migliori le condizioni di lavoro e tuteli maggiormente la salute dei lavoratori.
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