Mentre il Consiglio d’amministrazione di Deutsche Bahn stava decidendo chi favorire nella gara per la vendita di DB Schenker tra Dsv e il consorzio guidato da Cvc Capital Partner, l’11 settembre 2024 davanti ad alcune sedi della società logistica tedesca si sono svolti presidi di lavoratori organizzati dal sindacato Ver.di. La sigla ha invitato i lavoratori ad attuare “pause attive” di quindici muniti durante la pausa pranzo e dalle prime notizie emerge che circa 180 dipendenti hanno accolto l’invito a Norimberga, Neufahrn e Lindau e all’aeroporto di Stoccarda.
Ver.di ha espresso nelle scorse settimana la sua contrarietà alle vendita di DB Schenker alla danese Dsv, dichiarandosi più favorevole a Cvc (caso raro in cui un sindacato appoggia un fondo private equity) perché teme drastici tagli al personale. In Germania, DB Schenker impiega circa 15mila persone e il sindacato stima che il colosso danese possa eliminarne fino a cinquemila. Inoltre, teme che tutti i dipendenti possano perdere alcune tutele e perfino il contratto collettivo.
A favore delle proprie preoccupazioni, il sindacato riporta il precedente di Panalpina, che dopo l’acquisizione da parte di Dsv nel 2019 subì un forte ridimensionamento. Per rispondere a questi timori, Dsv si è impegnata con una lettera ai vertici di Deutsche Bahn a limitare al massimo gli esuberi, entro un massimo di 1.900 unità. Inoltre ha dichiarato che manterrà l’integrità della società tedesca, evitando eventuali smembramenti.
Le manifestazioni di Ver.di non hanno però dissuaso il Consiglio di amministrazione a decidere a favore di Dsv. Però la partita non è chiusa, perché l’acquisizione da parte di Dsv dovrà essere approvata dal Consiglio di sorveglianza, la cui riunione è prevista per il 18 settembre. E qua il gioco sarà più politico che imprenditoriale, perché sui venti membri del Consiglio, dieci rappresentano i lavoratori, anche se nessuno di loro fa parte di Ver.di (è rappresentato solo il sindacato Evg). Gli altri dieci membri rappresentano, in teoria, gli azionisti. In teoria perché l’unico azionista di Deutsche Bahn è lo Stato federale, quindi questi componenti potrebbero essere influenzati anche dalla politica.