Walmart ha una propria flotta di 6500 veicoli industriali che alimenta i suoi 4600 punti vendita statunitensi da 190 piattaforme logistiche. Un asset logistico che serve per rifornire in modo efficiente i supermercati, ma che non funziona per le consegne a domicilio, che stanno aumentando grazie al commercio elettronico, ora praticato anche dalla società statunitense. Per sviluppare questa attività, che oggi rappresenta solo il 12% del suo fatturato, Walmart ha aperto otto piattaforme distributive specializzate e attivato ottanta supermercati. Resta il problema della consegna all'ultimo miglio, che richiede veicoli e personale dedicato.
Per l'ultimo miglio, la società statunitense sta sperimentando anche il trasporto delle merci offerto dai modelli di condivisione. Per ora lo sta facendo con Uber nella città di Phoenix e con Lyft a Denver mentre presto dovrebbe iniziare la sperimentazione con Deliv a Miami.
Nel blog dell'azienda, il Chef Operating Officier, Michael Bender, spiega che il cliente al termine della spesa online sceglie una finestra temporale per ricevere la merce. Il "personal shopper" di Walmart, ossia l'addetto che raccoglie i prodotti, prepara l'ordine, poi una squadra dedicata cerca il vettore tramite uno dei servizi di condivisione. Dopo avere individuato l'autista, egli va alla piattaforma all'orario designato, carica la merce e la porta all'acquirente. Quest'ultimo paga il trasporto, da 7 a 10 dollari, direttamente a Walmart nel conto della spesa.
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