Il 15 febbraio, Xpo Logistics ha ammesso di avere perso due terzi delle commesse per stoccaggio e consegna nell'ultimo miglio del suo principale cliente negli Stati Uniti, con la chiusura di tre piattaforme logistiche. Dopo questa dichiarazione, le azioni della società hanno ceduto circa il 14% del loro valore. I vertici della compagnia logistica non hanno rivelato il nome del cliente, ma l'agenzia Reuters riferisce un'affermazione di Brian Ossenbeck, analista di J.P. Morgan, secondo cui è Amazon. Nel 2018, Xpo ha fatturato al colosso dell'e-commerce 900 milioni di dollari.
Amazon non ha commentato l'indiscrezione della Reuters e non si sa chi gestirà le attività tolte a Xpo. Ma non è detto che sia un altro operatore logistico, perché Amazon potrebbe portarle in casa. Lo scorso anno, infatti, la società ha avviato negli Stati Uniti il programma Amazon Shipping, che prevede il reclutamento di decine di piccole e medie imprese di autotrasporto per affidare loro le consegne nell'ultimo miglio. Negli Stati Uniti si discute molto dell'impatto che la scelta di gestire direttamente le spedizioni avrà sui colossi del trasporto che oggi la servono. E non solo quello stradale, ma anche aereo e marittimo.
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