Dopo un avio d'anno particolarmente complicato, il primo semestre del 2017 per Moby si è rivelato migliore del previsto, secondo quanto rivelato dai numeri della seconda trimestrale dell'anno. Il periodo aprile-giugno si è chiuso con un risultato positivo di 1,8 milioni di euro e un Ebitda di 31 milioni (più del doppio rispetto al secondo trimestre del 2016) ma il primo semestre dell'anno in corso ha presentato ancora numeri negativi.
Malgrado i ricavi siano cresciuti di oltre 22 milioni di euro (+10% rispetto al primo semestre 2016), attestandosi sopra i 238 milioni, il risultato, a causa di valori ancora più alti nella crescita delle principali voci di costo (su tutte le materie prime, +31,5%, dove pesano in particolare gli acquisti di carburante) è negativo per 29,9 milioni, oltre 10 milioni di euro in più rispetto alla perdita registrata dopo i primi sei mesi del 2016. Inoltre l'Ebitda è peggiorato, scendendo dai 29,3 di metà 2016 a 25,2 milioni di euro del 30 giugno 2017.
Ciò avviene malgrado una crescita del 13% dei metri lineari trasportati (3,68 milioni di euro), con un ruolo particolare delle rotte siciliane, in cui il gruppo ritiene di aver portato la propria quota di mercato dal 30 al 37%. I volumi imbarcati sono stati pari a 7,1 milioni di metri lineari, pari a un incremento del 13%.
Altri motori di sviluppo dovrebbero essere gli insediamenti – il cui investimento, realizzato a inizio anno, ha pesato ancora negativamente secondo la presentazione sui risultati del gruppo – in ambito terminalistico a Livorno (LTM) e Catania (CPS), in attesa dell'esito della gara sul terminal passeggeri Porto Livorno 2000, mentre la novità principale sui numeri del secondo semestre potrebbe esser rappresentata dall'inizio dei servizi nel Baltico, che, iniziati in aprile, non hanno contribuito alla semestrale.
Sul fronte della flotta, il secondo semestre è stato caratterizzato dalla già nota e forte plusvalenza sulla vendita del Dimonios, mentre meno significative sono state le dismissioni di Moby Baby e Moby Love. Nessuna novità per quanto riguarda l'indagine di Bruxelles sugli aiuti a Tirrenia e sulla vendita di quest'ultima a Cin, mentre, come noto, è stata rinviata a fine anno la conclusione dell'istruttoria dell'Antitrust italiana a carico di Moby per presunto abuso di posizione dominante nel traffico merci da e per la Sardegna. Tutto fermo, infine, anche nella partita del differimento del pagamento di una rata Tirrenia da parte di Cin (Compagnia Italiana di navigazione).
Nicola Capuzzo
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