Il 29 febbraio 2024, i sindacati confederali Filt, Fillea e Fiom hanno firmato un accordo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Ligure Occidentale e con l’Asl sulla sicurezza nel porto di Genova. L’intesa s’intitola “Estensione provvisoria presidi di sicurezza del lavoro” e riguarda le tre categorie di lavoratori che operano nel bacino portuale: i portuali, i metalmeccanici e gli edili. Le tre sigle sindacali spiegano che “grazie a questa intesa saranno intensificate le verifiche e i controlli da parte dell’Autorità di Sistema e della Asl 3. Inoltre il personale tecnico dell’Ente Bilaterale dell’edilizia e gli Rls Territoriali potranno accedere, con i propri rappresentanti anche ad aree portuali ed opereranno in sinergia con gli Rls di Sito del Porto”.
L’accordo arriva al termine di una lunga trattativa iniziata dopo due gravi incidenti sul lavoro nello scalo ligure avvenuti nel 2023. Il primo ha colpito a maggio un metalmeccanico impiegato nella movimentazione di container e il secondo a settembre un edile impiegato nel cantiere del “Parco Rugna” nel bacino portuale di Sampiedarena. Due eventi che hanno provocato un presidio sotto Palazzo San Giorgio – sede dell’Autorità portuale - il 23 maggio organizzato da Filt Fillea e Fiom.
La nota sindacale aggiunge che “il processo di trasformazione del porto di Genova sta per iniziare e la commistione di figure professionali che vi gravitano sarà ancora più imponente nei prossimi mesi con il cosiddetto ‘Programma Straordinario’. L'accordo di oggi va nella direzione di aumentare le tutele a tutti coloro che operano in ambito portuale in una logica di pari diritti su salute e sicurezza sul lavoro”. I sindacati ritengono che bisognerà siglare altri accordi sulla sicurezza nel porto, “ma quanto definito è positivo e recepisce una serie di richieste fatte dal sindacato”.