I tredicimila risparmiatori che ha perso oltre 720 milioni di euro nella bancarotta fraudolenta della compagnia di navigazione Deiulemar, che aveva sede a Torre del Greco, potranno contare su altri 182,5 milioni di euro recuperati dai curatori fallimentari dopo una lunga “caccia” ai fondi nascosti dai titolari della società. Sono una parte dei fondi depositati alla Bank of Valletta di Malta, che i curatori hanno rintracciato e che hanno richiesto come compensazione delle perdite degli obbligazionisti.
Inizialmente la banca si era opposta alla richiesta, ma il 5 maggio ha confermato un accordo stragiudiziale che metterà fine a questa controversia col pagamento di 180.587.000 euro oltre alle spese legali. Nella nota, la banca spiega che con questa intesa “d'ora in poi si troverà in una posizione patrimoniale complessivamente più sicura e sarà in una condizione migliore per svolgere la propria attività con fiducia e sostenibilità”.
Questa cifra è la metà dei 361 milioni di euro che i soci di Deiulemar nascosero in alcuni trust maltesi e che i curatori riuscirono a febbraio 2022 a sequestrare con una sentenza di primo grado del Tribunale di Torre Annunziata. Senza l’accordo, la vertenza sarebbe andata avanti ancora per molto tempo, perché i legali della banca maltese presentarono appello, con la possibilità di finire in Cassazione e senza la certezza di vincere la causa. Così, gli obbligazionisti otterranno meno denaro, ma lo avranno con certezza e in tempi brevi. I curatori scrivono in una nota che “nessun fallimento ha mai prodotto per i propri creditori una tale mole di recupero e gli obbligazionisti possono ritenersi soddisfatti, in quanto nella valutazione si è tenuto in debita considerazione ogni elemento, ritenendo alla fine unanimemente meritevole di approvazione la proposta in oggetto”.