Dopo quasi due giorni di fermo, i traghetti della Tirrenia tornano a collegare il continente con Sardegna, Sicilia e Tremiti. In un comunicato diramato il 1° aprile 2020, la Compagnia Italiana di Navigazione annuncia che durante la conferenza telematica organizzata il 31 marzo dal ministero dei Trasporti, i commissari di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria (che avevano bloccato i conti correnti di Cin) e i rappresentanti di Cin (che aveva fermato in porto i traghetti perché senza conti correnti non poteva operare) hanno raggiunto un accordo.
Durante l’incontro telematico, Cin ha garantito che rispetterà gli impegni, che in questo caso consistono nel pagamento delle rate di acquisto di Tirrenia durante la privatizzazione. In una nota, Cin afferma che l’intesa “permette di far ripartire da subito tutte le tratte passeggeri e merci previste dalla Convenzione sulla Continuità territoriale che nel frattempo, su alcune rotte, è stata garantita da Moby”.
Secondo l’agenzia Ansa, l’accordo consiste nel trasferire il sequestro conservativo dai conti correnti (e quindi dalla liquidità della società) ai beni, ossia alcune navi. In questo modo Tirrenia ha le risorse per affrontare i costi di esercizio dei traghetti, che possono comunque operare anche sotto il sequestro conservativo.