Nel giro di un paio di giorni acqua e fuoco si stanno accanendo sul porto di Ravenna. Prima con le conseguenze dell’alluvione che sta ancora colpendo l’Emilia-Romagna, causando interruzioni o ritardi al trasporto stradale e ferroviario e poi, la mattina del 18 maggio 2023, con un incendio a un silo di stoccaggio del Docks Cereali che, secondo le prime informazioni, non avrebbe causato feriti. L’incidente ha provocato la chiusura del traffico marittimo del canale Candiano. Nella stessa mattina i Vigili del Fuoco hanno spento le fiamme.
Il 16 maggio vennero sospese le attività d’imbarco e sbarco dell’intero porto sino alle 6.30 del giorno successivo per il maltempo. Il porto sta soffrendo anche dell’interruzione dei collegamenti ferroviari con Imola e Castelbolognese e di quelli autostradali dell’A1 e dell’A14.
Il porto di Ravenna sta affrontando questa emergenza dopo un primo trimestre del 2023 che mostra un calo dei traffici merci del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Secondo quanto riferisce l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, nel primo trimestre il porto ha movimentato 54.606 teu, con un calo del 2,7%. sono scesi i contenitori pieni del 5,7%, toccando i 41.562 teu, mentre sono aumentati quelli vuoti dell’8,3%, che però rappresentano un quarto della movimentazione.
Nel primo trimestre sono diminuiti anche i rotabili: lo scalo ha movimentato 21.501 rimorchi e veicoli industriali, con una flessione del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È però aumentato il tonnellaggio della merce caricata su questi mezzi del 6,3%, raggiungendo 484.825 tonnellate.