Il mercato del trasporto marittimo di container va sempre più polarizzandosi tra navi di grande portata e navi di dimensioni e capacità minore. In questo scenario ci sono pochi porti italiani (Genova, La Spezia, Salerno, Gioia Tauro, Venezia e Trieste) che vengono scalati dai principali servizi intercontinentali delle compagnie marittime, mentre gli altri sono costretti a giocare in una serie minore.
L'argomento è stato al centro di un convegno organizzato dal Terminal Container Ravenna (joint venture tra Contship Italia e Sapir) in occasione del quale il presidente di Confetra, Nereo Marcucci, ha spiegato chiaramente che "ormai il mercato si sta dividendo in due: le portacontainer sopra i 9000 teu di portata e quelle sotto i 4000 teu. Per poter servire quest'ultimo segmento, però, servono pescaggi a -14,5 metri". I fondali sono proprio la criticità principale del porto di Ravenna, dove i pescaggi attuali limitano l'ingresso a navi fino a 3000 teu che privano il terminalista di una fetta importante di mercato.
Alle condizioni attuali, però, quali prospettive di crescita ha il porto di Ravenna? A questa domanda ha provato a dare una risposta il professor Roberto Zucchetti del Certet-Bocconi, che ha sottolineato come "in questo momento a livello europeo i mercati che stanno crescendo più rapidamente in termini di traffici portuali sono quelli del Mediterraneo orientale e del Mar Nero". Aree con le quali lo scalo romagnolo è collegato con servizi che scalano diversi porti in Adriatico per poi proseguire verso est. Il docente universitario ha evidenziato come l'attenzione oggi sia concentrata sulle grandi navi ma invita a non dimenticare che il 55% della capacità è offerta da portacontainer che trasportano meno di 6000 teu.
"Il mare Adriatico è solcato in prevalenza da navi con capacità inferiore a 5000 teu", ha aggiunto Zucchetti ponendo l'attenzione sul fatto che "nessun servizio feeder serve Ravenna in esclusiva", bensì la rotazione include sempre porti vicini come Venezia e Ancona. "I quattro maggiori porti dell'Alto Adriatico sono in competizione fra loro perché offrono sostanzialmente lo stesso servizio e la competitività di uno scalo si gioca ormai sulla logistica a terra, quindi soprattutto sui servizi ferroviari", ha concluso il docente milanese, illustrando come oggi il porto di Ravenna sia collegato con servizi ferroviari per i container solo con Milano Smistamento e Melzo, mentre per ampliare il proprio mercato dovrebbe essere messo in condizione di poter formare treni con standard europeo, quindi lunghi 750 metri e con capacità pari a 2000 tonnellate.
Nicola Capuzzo
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