Come TrasportoEuropa ha spiegato, le forti proteste contro la precedente denominazione derivano dal fatto che Pieter Schelte Heerema – padre di Edward Heerema, proprietario di Allseas – aderì durante la Seconda Guerra Mondiale alle Waffen-SS e venne condanno, seppure a una pena relativamente lieve, come criminale di guerra. Le proteste iniziarono già prima del varo, ma la compagnia olandese ha cercato d'ignorarle. Ma l'arrivo della nave a Rotterdam, per l'installazione degli equipaggiamenti di sollevamento, ha amplificato la protesta, spinta anche dall'unione europea dei sindacati ITF.
Venerdì 6 febbraio 2014 è giunta la resa: in una nota, la compagnia annuncia che "a causa delle dilaganti reazioni emerse negli ultimi giorni, Edward Heerema, presidente del Gruppo Allseas, ha annunciato che il nome della nave Pieter Schelde (IMO 9593505, ndr) sarà cambiato. Non abbiamo mai avuto l'intenzione di offendere nessuno". Lunedì 9 febbraio, la compagnia ha precisato che il nuovo nome sarà Pioneering Spirit, "un nome che riflette il nuovo passo tecnologico nell'installazione e nello smantellamento delle piattaforme", che è l'attività per cui è costruita la nave, la più grande del mondo per dimensioni e costata 4,2 miliardi di euro.
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