Le rilevazioni sull’andamento dei noli del trasporto marittimo di container mostrarono nella prima settimana del 2023 un rimbalzo, con l’aumento settimanale del dieci percento di quelli spot tra Shanghai e Rotterdam e del due percento tra Shanghai e Genova. Ma già le rilevazioni del Drewry Container Index del 19 gennaio mostrano un’inversione di tendenza, con un calo medio globale del 3% (a 2.079 dollari per container da 40 piedi).
Se consideriamo la rotta tra Shanghai e Rotterdam, il nolo medio si attesta su 1.808 dollari, con un calo settimanale del 4% (e annuale dell’87%), mentre tra Shanghai e Genova siamo a 2.780 dollari, con un calo settimanale dell’1% e annuale del 78%. Scendono anche i noli transatlantici: quello tra Rotterdam e New York è di 6.296 dollari (-1% settimanale), tornando al livello dello stesso periodo del 2022, mentre in direzione inversa è di 1.211 dollari (-3%).
Per contrastare il calo dei noli, le compagnie marittime stanno riducendo l’offerta di stiva attraverso l’annullamento di partenze (blank sailing). Alphaliner afferma che nelle prime sette settimane del 2023 la stiva complessiva delle portacontainer si ridurrà del 27% sulle rotte tra Asia ed Europa. In concreto, ciò significa che su 196 partenze programmate in questo periodo, già ora ne sono state annullate 53 e il numero potrà aumentare dopo il 22 gennaio, data del Capodanno cinese.
Ma anche questa misura potrebbe rivelarsi inefficace, perché nel 2023 è previsto il varo di diverse grandi portacontainer, ordinate dalle principali compagnie quando i noli raggiunsero i massimi storici. Non si potranno lasciare inattive queste nuove navi e la loro stiva non si potrà compensare semplicemente dismettendo navi più vecchie, perché la maggior parte di queste ultime ha capacità notevolmente inferiori. Il 2023 resta quindi ancora un anno pieno d’incognite per il trasporto marittimo di container.