Il 23 marzo 2021, l’Autorità Garante della Concorrenza ha presentato un lungo documento sulla Legge annuale sulla concorrenza che comprende due capitoli sui porti: il primo riguarda le concessioni e il secondo l’autoproduzione. Per quanto riguarda le concessioni portuali, l’Antitrust chiede un intervento normativo per limitare la “eccessiva discrezionalità” delle Autorità competenti sul rilascio e rinnovo e che “garantisca i partecipanti sul rispetto dei principi comunitari di trasparenza, pubblicità e non discriminazione”.
In concreto, bisogna permettere alle Autorità di Sistema Portuale di “mettere in competizione tra loro domande concorrenti allo sviluppo di determinate aree e beni demaniali e di valutarle sulla base di parametri tecnici, economici e finanziari oggettivi e conoscibili ex ante”. Nello stesso tempo, bisogna rafforzare lo strumento di revoca delle concessioni quando gli affidatari non rispettano le condizioni del contratto di affidamento.
L’Antitrust chiede anche di eliminare il divieto allo stesso soggetto di ottenere due o più concessioni demaniali che riguardano la stessa tipologia di attività economica all’interno dello stesso porto. Oggi, questo divieto rappresenta, secondo l’Autorità, “un ostacolo allo sviluppo e alla competizione con i porti di altri Paesi limitrofi che si affacciano sul Mediterraneo, oltre che limitare la possibilità di realizzare progetti di crescita degli operatori, volti al raggiungimento delle economie di scala”. Ciò vale per i porti di maggiore dimensione, mentre il divieto più restare in quelli più piccoli. Questi provvedimenti si possono attuare modificando l’articolo18 della Legge 84 del 28 gennaio 1994.
Dopo la diffusione di questa indicazione, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno espresso “forti perplessità” sul divieto di accumulo delle concessioni nello stesso porto. “Questa segnalazione risponde ad evidenti logiche di potere e rappresenta un arretramento da respingere e da contrastare in tutte le sedi. Tutt’altro che interventi mirati a favorire la concorrenza ed a non limitare i progetti di crescita degli operatori”, scrivono le tre sigle in una nota unitaria.