Il Belgio sfida i Paesi Bassi nella portualità e per battere Rotterdam fonde i suoi due principali porti, Anversa e Zeebrugge. L’unione è stata decisa nell’assemblea straordinaria del 22 aprile 2022, dopo avere annunciato la decisione nel febbraio dell’anno precedente. I due bacini portuali, che distano una novantina di chilometri in linea d’aria, saranno amministrati da un’unica Autorità e prenderanno il nome di porto di Anversa-Bruges. Questa nuova realtà impiegherà 74mila addetti diretti e 90mila dell’indotto, producendo un valore aggiunto di 21 miliardi di euro, pari al 4,5% del Pil del Belgio. “Più che mai, il porto di Anversa-Bruges svolgerà un ruolo cruciale nei grandi flussi di merci e rafforzerà la sua posizione come una delle principali porte d'accesso all'Europa”, scrive l’Autorità in una nota. “Il porto unificato è anche diventato il più grande porto di esportazione d'Europa - con 147 milioni di tonnellate l’anno - rendendolo un peso massimo mondiale”.
La sfida a Rotterdam avviene su vari fronti, tra cui spiccano quello della movimentazione di container, del ro-ro e dei prodotti chimici, settori in cui l’Autorità portuale vuole focalizzare l’attività futura. Nei container, i due bacini muovono annualmente 14,2 milioni di teu. “Parallelamente all'attuazione del progetto Extra Container Capacity Antwerp, il porto di Anversa-Bruges sta lavorando a un Container Plan 22-30 per consolidare la propria posizione competitiva. Il porto continua a investire in infrastrutture strategiche tra cui l'Europa Terminal ad Anversa, nonché la New Lock e la Maritime Logistics Zone di Zeebrugge”, precisa la nota.
La fusione è agevolata anche dal fatto che i due scali sono complementari. Anversa è forte soprattutto nei container, nel breakbulk e nei prodotti chimici, mentre Zeebrugge è specializzato nel ro-ro e nel gas naturale liquefatto, oltre ad avere comunque una buona posizione nel container. Per quanto riguarda la transizione energetica, Anversa-Bruges vuole diventare uno hub europeo dell’energia verde. Entro il 2025 catturerà 2,5 milioni di CO2, nell’ambito del programma Antwerp@C, che saranno riusate come materie prime in diverse applicazioni.
L'Autorità portuale aggiunge che “la combinazione della posizione di Anversa come secondo polo petrolchimico più grande al mondo e quella costiera di Zeebrugge offrono un'opportunità unica per assumere un ruolo di primo piano nell'economia dell'idrogeno. Entro il 2028, il porto di Anversa-Bruges prevede di ricevere le prime molecole d’idrogeno verde sulla sua piattaforma. A tal fine, sta lavorando per espandere la capacità del terminal per i vettori di idrogeno esistenti e crearne di nuovi in entrambi i siti portuali, che saranno uniti da un gasdotto, collegato alla rete europea”.