L'amministratore delegato di MSC, Diego Aponte, ha lanciato un appello a tutti suoi colleghi armatori affinché smettano di ordinare nuove navi contribuendo così ad alimentare un eccesso di offerta di trasporto marittimo di container che deprime i noli. Il messaggio è stato inviato attraverso un'intervista rilasciata alla testata britannica Lloyd's List in occasione dell'entrata in servizio ad Anversa (in Belgio) della quarta nave da 19.200 teu appena costruita dal cantiere sudcoreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering. Altre sedici unità come questa dovranno essere costruite nel corso dei prossimi anni.
Aponte ha chiesto di sospendere gli ordini nuove navi di grande portata "almeno fino a quando domanda e offerta di stiva non saranno tornate in equilibrio" e ha assicurato che "MSC dopo quest'ultima tornata di nuovi investimenti non procederà con altri ordini per molto tempo". Una promessa da marinaio secondo alcuni perché, come rileva la stessa Lloyd's List, anche il padre Gianluigi Aponte nel mese di marzo del 2013 aveva lanciato un appello a non procedere con nuovi investimenti, salvo nei mesi successivi iniziare la negoziazione con diversi cantieri navali asiatici per costruire decine di navi di grande portata da 10.000, 14.000 e 19.000 teu di portata che stanno ora entrando in servizio.
Aponte junior ha chiesto agli altri global carrier di seguire l'esempio di MSC e Maersk (alleati nella 2M) che recentemente hanno proceduto a ritirare navi dalla rotta Asia-Europa, cercando così di ridurre l'offerta di stiva su un trade che ha visto i noli sprofondare a quota 300 dollari per teu imbarcato.
Il numero uno del gruppo ginevrino ha poi voluto rassicurare l'industria sulla (presunta) non bellicosità della propria strategia di sviluppo futura, sostenendo che MSC non intende accrescere la propria quota di mercato: "Non vogliamo fare fuori nessuno o distruggere compagnie di navigazione medio-piccole. Non è mai stato nei nostri progetti. Quello che vogliamo è guadagnare soldi mentre ora non ci interessa comprare altre navi". Il concetto dunque sembra essere questo: vogliamo guadagnare sfruttando l'economia di scala delle nostre nuove mega-navi mentre non è nostra intenzione sfruttare la dimensione delle nuove portacontainer per fare concorrenza al ribasso riducendo i noli del trasporto marittimo e ribaltare i benefici sui caricatori.
Aponte nell'intervista ha poi aggiunto che se avessero potuto immaginare il via libera dei vari organi Antitrust all'alleanza 2M non avrebbero ordinato così tante nuove costruzioni (molte delle quali tramite la formula del noleggio a lungo termine con opzione d'acquisto dopo 15 anni) ma quelle in portafoglio ormai intendono prenderle tutte in consegna.
A questo punto, di fronte a questa mano tesa di MSC, non resta che attendere per vedere quale sarà la reazione dei principali concorrenti attivi sulle linee di trasporto marittimo che collegano Asia ed Europa. C'è da scommettere che in pochi crederanno alla buona fede di MSC.
Nicola Capuzzo
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