Il 3 marzo 2020 l'associazione degli armatori Assarmatori ha diffuso una nota dove illustra le proposte per affrontare l’emergenza della Covid-19 nel trasporto marittimo delle merci, che vanno lungo due linee: avviare una azione, anche per vie diplomatiche, verso i Paesi che stanno adottando misure che danneggiano l’Italia e adottare provvedimenti per contenere il danno economico e che difendano i volumi di traffico nei porti italiani. In questo secondo caso spiccano la sospensione della cosiddetta Tassa di ancoraggio e dell’eventuale Sovrattassa per le merci in coperta, che sono “tributi che vengono pagati in ragione della stazza della nave e non in rapporto al carico trasportato”, precisa l’associazione. Assarmatori chiede anche una moratoria sulla tassa imbarco e sbarco sulle merci e i canoni di concessione. Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha presentato queste proposte durante l’incontro per la presentazione del Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy e per l’Attrazione degli Investimenti, che è stato incentrato proprio sull’emergenza coronavirus.
Intanto gli operatori si aspettano una forte riduzione del traffico container nei porti italiani nel mese di marzo, causata dalla mancata partenza di numerose portacontainer dagli scali cinesi nel mese di febbraio, periodo di maggiore espansione della Covid-19 in Cina. L’epidemia e le relative misure di contenimento hanno fermato migliaia di lavoratori della filiera dei trasporti, dai camionisti ai magazzinieri ai portuali, causando una drastica riduzione dei container in arrivo e partenza. Secondo Drewry, i porti cinesi hanno ridotto la movimentazione di container dal 20 gennaio al 10 febbraio 2020 con percentuali variabili tra il 20% e il 40%. La riduzione degli arrivi di container in Italia potrebbe proseguire anche ad aprile e maggio.