Il 15 febbraio 2018, la Finanza scoprì la più grande spedizione di cocaina approdata al porto di Genova nella portacontainer Dimitris C, che svolge il servizio Cagema della Cma Cgm tra Caraibi e Mediterraneo. Poiché la droga non era nascosta in un container, bensì in un'intercapedine della nave, gli inquirenti hanno sospettato la complicità di qualche membro dell'equipaggio e le indagini hanno portato all'arresto, avvenuto l'11 marzo, di un marittimo tanzanese imbarcato sulla portacontainer. La procura di Genova si è mossa dopo le rilevazioni della scientifica, che ha trovato tracce di sangue e impronte digitali dell'uomo su alcuni pacchi di cocaina.
Secondo gli inquirenti, il marinaio avrebbe custodito la droga a bordo della nave e dopo l'interrogatorio l'uomo ha confessato la sua complicità nel traffico. Ma l'indagine è solo all'inizio, perché gli inquirenti vogliono scoprire la rete italiana che avrebbe dovuto ricevere la cocaina e anche se una parte della droga sia stata sbarcata nello scalo precedente a quello di Genova, avvenuto a Livorno. Questa operazione è importante perché rivela che la malavita organizzata sta cercando di diversificare i porti di destinazione della cocaina, dopo l'aumento dei controlli a Gioia Tauro, la tradizionale porta d'ingresso della sostanza in Italia.
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