Manca sempre meno tempo alla scadenza, il 31 marzo 2021, fissata dal Tribunale di Milano per ricevere dal Gruppo Moby un piano di risanamento finanziario. La compagnia di traghetti ha presentato ai creditori una nuova proposta di ristrutturazione del debito, chiaramente migliorativa rispetto a quella dello scorso mese di dicembre, che in sostanza sarebbe un aggiornamento (al rialzo) delle soluzioni recentemente già prospettate alla fine del 2020.
Reorg Research ha reso noto che l’ultima proposta appena inviata dal gruppo di traghetti ai maggiori creditori (banche esposte per 260 milioni, obbligazionisti per 300 milioni e Tirrenia in amministrazione straordinaria per 180 milioni) prevedrebbe una non meglio precisata iniezione di liquidità da parte del fondo Europa Investimenti e due alternative di rimborso. La prima con un riconoscimento immediato del 30% del credito e la seconda un rimborso in percentuale più limitata ma con la prospettiva di ottenere altri soldi negli anni successivi a seguito della cessione di alcuni asset in flotta.
Più nel dettaglio si parlerebbe di cedere fino a otto navi di Moby e di Tirrenia Cin in un arco temporale di cinque anni e al contempo creare una nuova società che diventerebbe proprietaria di tutta flotta e che successivamente cederebbe in lease back a Moby i traghetti. Il fondo Europa Investimenti entrerebbe con una quota azionaria in questa nuova società proprietaria delle navi. Lo schema appena descritto (con la previsione di cedere il naviglio a una società terza che a sua volta restituirebbe in leasing le navi alla balena blu) non sarebbe molto diverso da quello utilizzato in altre ristrutturazioni di shipping company italiane completate negli ultimi anni.
Nicola Capuzzo