L’associazione delle compagnie marittime italiane Assarmatori, aderente a Conftrasporto, ha illustrato le sue richiese durante un’audizione del suo segretario generale, Alberto Rossi, alle Commissioni riunite Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, nell’ambito dell’analisi del Decreto Infrastrutture. In linea generale, Rossi ha chiesto una massiccia semplificazione delle norme che regolano il lavoro marittimo e la navigazione.
Scendendo nei singoli provvedimenti, il segretario di Assarmatori ha parlato della deroga, valida sino alla fine del 2021, delle formalità – che l’associazione definisce anacronistiche – necessarie per stipulare i contratti di arruolamento del personale, attività che va svolta alle Capitanerie o, se all’estero, alle Autorità consolari.”Al sistema non servono deroghe sporadiche”, afferma l’associazione.
Assarmatori chiede anche di sbloccare i ristori per il cabotaggio, previsti dalla Legge 104/2020 e poi estesi dalla Legge di Stabilità 2021, adeguando la legislazione italiana alle indicazioni dell’Unione Europea, che vuole estendere il beneficio a tutte le navi battenti bandiera degli Stati membri armate dai soggetti stabiliti nel Paese. Questo fondo compenserà parzialmente le perdite causate dalla pandemia, valutate in circa 400 milioni, ma per erogarlo manca ancora il Decreto attuativo.
Assarmatori chiede anche di confermare nel Decreto Infrastrutture la decontribuzione del personale che opera nelle navi che fanno attività di cabotaggio, adottata nel Decreto di agosto 2020 ed estesa sino alla fine del 2021. Ma questa misura resta temporanea a causa di problemi nati dalla quantificazione dei fondi, a causa dell’estensione a tutte le navi che sono iscritte nei registri dello UE.