L'atto d'indirizzo sull'uso delle banchine portuali approvato dall'Autorità di Sistema Portuale è valido fino al 31 dicembre 2021 e interessa quattro banchine commerciali che rappresentano gli accosti operativi della nuova darsena dedicata ai traffici container, merci varie e rinfuse. Quest'area di 40mila metri quadrati può muovere annualmente un milione e mezzo di tonnellate con un bacino che comprendente Marche, Romagna, Umbria e Abruzzo.
I documento approvato dall'ASP prevede che le banchine 23 e 25 andranno in concessione fino al 31 dicembre 2021, precisando che nessun soggetto potrà ottenere contemporaneamente la concessione dei terminal 23 e 25, nemmeno attraverso società controllate. Le banchine 22 e 26 saranno lasciate pubbliche, quindi potranno essere utilizzate dagli operatori portuali che non hanno concessioni per la movimentazione di tutte le tipologie merceologiche su autorizzazione dell'ASP, così da consentire la necessaria flessibilità d'uso legata alle caratteristiche polifunzionali del porto.
Oggi sono in corso i lavori per il consolidamento e la ristrutturazione della banchina 22, che termineranno il prossimo autunno, mentre la banchina 26 continuerà a essere usata per le portacontainer. Entro la fine di quest'anno, l'ASP definirà anche l'avvio dei lavori per costruire la nuova banchina 27, che dovrebbero durare cinque anni, dopo il ritardo causato dal contenzioso tra imprese che hanno partecipato alla gara.
"Con l'approvazione dell'atto di indirizzo da parte del Comitato di gestione, l'Autorità di Sistema avvia l'iter procedurale per assicurare la tempestiva definizione degli assetti delle banchine", ha commentato il presidente Rodolfo Giampieri. "Questo è un passaggio fondamentale per consentire agli operatori portuali una programmazione economico-produttiva che permetta loro di definire organizzazione e risorse, con il rilascio di concessioni di una durata adeguata che possa consentire l'ammortamento degli investimenti aziendali"
La riunione del Comitato di gestione è stata l'occasione per salutare il direttore marittimo delle Marche e comandante del porto di Ancona, ammiraglio Francesco Saverio Ferrara, che dopo quattro anni lascia Ancona per un altro incarico. Nel suo saluto, il presidente Giampieri ha sottolineato "le doti umane e professionali dell'ammiraglio Ferrara con cui è stato possibile costruire un percorso di modernizzazione del porto, una parte del quale dedicato al recupero del rapporto porto-città".
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